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Domani nella battaglia pensa a me - Javiér Marías

Creato il 06 marzo 2011 da La Stamberga Dei Lettori
Domani nella battaglia pensa a me - Javiér Marías
I Contenuti
Il titolo è tratto dal "Riccardo III" di Shakespeare: è la maledizione che il fantasma della regina Anna scaglia sul re che l'ha fatta uccidere. Ma la storia è ambientata nella Madrid dei nostri giorni, dove l'io narrante, Victor Francés, sceneggiatore per il cinema e la tv, vive facendo il "negro", in proprio o per conto di terzi. Victor conosce Marta, una donna sposata che gli muore tra le braccia proprio la notte del loro primo convegno amoroso. Fugge, ma resta prigioniero del passato della donna e decide di ricostruirlo. Sarà un viaggio di esplorazione nei misteri del cuore umano, ricco di sorprese, drammi, colpi di scena.
La Recensione di Simona
Romanzo di una qualità superiore alla media, e quindi da leggere (e rileggere, prima o poi) con calma, senza spaventarsi per i lunghi periodi e le iterazioni. Comincia con un ritmo lento, che ipnotizza e incatena il lettore come un sortilegio, anche attraverso l'uso spietato e sapiente della prolessi (ci viene detto quasi subito che Marta morirà) e lunghi, lunghissimi periodi. All'inizio non capiamo questo titolo così pomposo, questa frase ricorrente, che ci culla come un ritornello e si allarga in volute sempre più ampie, finché scopriamo che proviene da Shakesperare e che di senso, in questo intreccio, ne ha moltissimo (ma non voglio anticipare troppo a chi ancora non abbia letto il romanzo). Soffriamo e ci angosciamo dell'impotenza e dell'angoscia del protagonista che si trova a gestire una situazione ingestibile e imbarazzante: la morte per cause naturali di una donna semisconosciuta con la quale stava per avere i primi rapporti.Veniamo avviluppati con lui dalla cortina di fumo dell'ignoranza e come lui non possiamo lasciar perdere, vogliamo sapere chi era quella donna, cosa provano i membri della sua famiglia, che cosa farà il marito quando capirà che quella notte, mentre lui era a Londra per lavoro, lei non era sola? Così seguiamo Victor che settimana dopo settimana riesce a introdursi come un clandestino ai funerali di lei, nella casa del padre, a tavola con i familiari, fino alla resa finale dei conti con il marito inferocito e sprezzante che gli racconterà a sua volta "l'altra faccia della luna" ossia cosa stava facendo lui e cosa è veramente successo a Londra mentre sua moglie moriva tra le braccia di un altro. Le cose non stanno mai come sembrano; la nostra percezione e memoria delle persone, anche quelle più amate, è destinata a modificarsi nel tempo o a svanire; crediamo di conoscere qualcuno ma non sappiamo niente di lui, al punto che potremmo ritrovarci una notte a scoprire la nostra ex moglie sul ciglio di una strada nelle vesti volgari e inconfondibili di prostituta. Sempre che sia lei, sempre che la riconosciamo, perché indizi, inseguimenti, pedinamenti non sempre sono risolutivi. Interessante anche la postfazione dell'autore, che pone alcune riflessioni su realtà, narrazione e sospensione della credulità.
La Recensione di Sakura +4stelle+
Mañana en la batalla piensa en mì, y caiga tu lanza sin hilo; desespera y muere.
[Domani nella battaglia pensa a me, e cada la tua lancia senza filo; dispera e muori.]
Questa frase, in diverse varianti, ritorna ossessivamente lungo tutta la narrazione, ed è la chiave di lettura del romanzo di Javier Marías: il Riccardo III di Shakespeare, la notte prima della battaglia, viene visitato dagli spettri delle sue vittime, tra cui la moglie. La morte, la sua compresenza con la vita, l'ossessione che ne deriva, il modo in cui i morti perseguitano, o meglio, infestano i vivi: ecco il filo conduttore di una trama altrimenti carente.
V
íctor Francés, scrittore e sceneggiatore negro (ossia ghost writer), ha un convegno amoroso con una donna sposata conosciuta pochi giorni prima; la serata non inizia sotto i migliori auspici: Marta Téllez, questo il nome della giovane donna, è nervosa, così come pure il figlio di appena tre anni che non le riesce di mettere a letto per dedicarsi al suo ospite. Quando finalmente i due si gettano sul letto per consumare l'adulterio, Marta si sente male, e senza che Víctor possa far nulla - dissuaso dalla donna dal chiamare un medico-, muore dopo una lunga agonia. Víctor, voce narrante, personaggio apatico e inerte, quasi più simile al lettore che a un personaggio agente, non può far altro che stringerla durante i suoi ultimi momenti, occuparsi del bambino addormentato nell'altra stanza, cancellare tutte le tracce della sua presenza e infine lasciare l'appartamento. Potrebbe essere finito tutto lì, ma Víctor continua a essere ossessionato dalla strana e tragica serata che ha trascorso e dalla donna che gli è morta tra le braccia: telefona al marito di Marta, in viaggio d'affari a Londra, ma riattacca senza avere il coraggio di rivolgergli una parola; si reca ogni giorno davanti all'appartamento della donna nella speranza di scorgere un segno che indichi che il corpo -e soprattutto il bambino- siano stati ritrovati da un parente, ma non ha il coraggio di intervenire personalmente; infine, nella speranza di conoscere la vita di quella donna che lei non ha avuto modo né tempo di raccontargli personalmente, controlla ogni giorno il quotidiano cittadino finché non apprende dal necrologio la data del funerale di Marta, e vi si reca spiandone i pervenuti; non pago, infine, sfrutta l'amico Ruibérriz per mettersi in contatto col padre della defunta e, col pretesto di un importante lavoro, tenta in ogni modo di penetrare nella famiglia a lutto.

Un libro quasi indescrivibile per il suo narrare tutto e niente: il niente a livello di trama, privo com'è di avvenimenti sostanziosi e di rilevanti intrecci, ma l'immensità di un piccolo angolo dell'universo, quello di Víctor, in sole quattrocento pagine. Lunghissime digressioni, continue fantasie su ciò che potrebbe essere stato e non è invece accaduto, continui giochi prospettici che confondono realtà e fantasia e interpretazioni possibili: una realtà, insomma, che si moltiplica all'insegna dell'inganno e dell'ambiguità, seguendo, in una narrazione che simula il racconto autobiografico, i lunghissimi flussi di pensiero del protagonista, ordinati dalla sola coscienza di Víctor e sgarbatamente interrotti, ogni tanto, da avvenimenti concreti. Per Javier Marìas, afferma l'autore in un'intervista, lo scrittore ha il mondo davanti nel momento in cui prende in mano una penna, e procedendo seleziona di volta in volta strade che ne precludono altre, errando senza una bussola, fino a giungere all'unica alternativa possibile: vien difficile crederlo, leggendo questo romanzo dai contorni vaghi e indefiniti in cui manca una vera e propria conclusione e al cui termine il lettore arriva con la vaga sensazione di aver perso lui stesso la bussola e di non saper più distinguere i miraggi dalla realtà. Il risultato è comunque eccezionale, se si tiene in conto che Javier Marías è, a livello espressivo, uno degli scrittori migliori che mi sia capitato d'incontrare (e posso dirlo a ragion veduta perché ho letto, faticosamente, questo libro in originale): superba la sua perizia nell'uso della lingua per descrivere i minimi dettagli senza apparire lezioso, così come pure il suo modo di mettere nero su carta concetti palesi facendoli apparire straordinari: chi di noi non sa, pur forse non avendolo mai formulato, che la morte può cogliere in ogni momento, e non una morte dignitosa, ma magari un'agonia lenta e dolorosa sul proprio letto matrimoniale con uno sconosciuto, mezza nuda, con il bambino nella stanza accanto? Javier Marías si concede una lunga digressione a proposito, proprio all'inizio del libro.

Come si può, in definitiva, catalogare Domani nella battaglia pensa a me? Come si può rinchiudere Marías in una gabbia di poche parole costruita con quel linguaggio umano che lui sa usare così bene? Non si può, semplicemente. C'è solo da arrendersi al suo flusso di coscienza, e vagare senza bussola.
Dettagli del libro
  • Titolo: Domani nella battaglia pensa a me
  • Titolo originale: Mañana en la batalla piensa en mí
  • Autore:Javier Marías
  • Traduttore: G. Felici
  • Editore: Einaudi
  • Data di Pubblicazione: 2005
  • Collana: Super Et
  • Formato: Brossura
  • ISBN:8806173103
  • ISBN-13: 9788806173104
  • Pagine: 292
  • Prezzo: 11,50 Euro
  • Link aNobii: Domani nella battaglia pensa a me
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