Domani si vota per le Presidenziali francesi: candidati, sondaggi e statistiche sul voto

Creato il 21 aprile 2012 da Candidonews @Candidonews

Domani in Francia si vota per il primo turno delle Presidenziali. Sarkozy appare in difficoltà, il candidato socialista Hollande sembra poter prevalere. Alle loro spalle, per la terza posizione, si battono Marine Le Pen, estrema destra; il centrista Bayrou e Mélenchon, una sorta di ‘Vendola’ d’Oltrealpe.

I principali candidati, tratto da Il Post:

I candidati favoriti sono due: il presidente uscente, Nicolas Sarkozy, del partito di centrodestra UMP, e il segretario del Partito Socialista Francois Hollande. Ci sono però almeno altri tre candidati considerati quantomeno insidiosi: Marine Le Pen, di estrema destra; Francois Bayrou, centrista; Jean-Luc Mélenchon, di estrema sinistra.

Nicolas Sarkozy (Unione per un Movimento Popolare, UMP)
Il presidente uscente è anche il candidato per le prossime elezioni per l’UMP, il partito di centrodestra conservatore e liberista, ma non ancora ufficialmente: molto probabilmente annuncerà la sua candidatura il prossimo marzo. La sua popolarità è particolarmente bassa da diversi mesi, stabile intorno a un misero 25 per cento: Sarkozy paga la difficile situazione economica del paese e l’impressione che, in Europa, la Francia non riesca ad avere il peso dell’influenza della Germania, finendo così per subirla. La presidenza di Sarkozy è stata colpita da diversi scandali che hanno riguardato anche molto da vicino il presidente, da ultimo quello che ha coinvolto a gennaio sua moglie Carla Bruni per un presunto utilizzo irregolare di fondi a favore delle sue attività filantropiche. Ma il repertorio è ricco: si va dall’affaire Karachi, una vecchia storia di finanziamenti illeciti durante la campagna elettorale del 1995, al caso Bettencourt, che riguarda i finanziamenti illeciti che sarebbero arrivati all’UMP e a Sarkozy prima della sua elezione nel 2007.

François Hollande (Partito Socialista, PS)
François Hollande, 57 anni, è il candidato dell’opposizione del Partito Socialista, di cui è stato leader dal 1997 al 2008, il periodo dei due risultati abbastanza disastrosi alle presidenziali del 2002 e del 2007. È il candidato più mainstream all’interno del suo partito: gli viene riconosciuta affidabilità sia dall’ala sinistra che dalla parte – piuttosto minoritaria – che ha posizioni più moderate e centriste. I suoi avversari, anche all’interno del partito, lo dipingono invece come eccessivamente incerto e conciliante. Fino al clamoroso arresto a New York nel maggio scorso, il candidato favorito per le primarie (e per la presidenza) era un altro, l’ex direttore del Fondo Monetario Internazionale Dominique Strauss-Kahn (l’inchiesta si è conclusa con un’archiviazione ad agosto). La candidatura di Hollande, semplicemente, non esisteva, e i sondaggi lo davano intorno al 5 per cento.

Hollande è diventato il candidato ufficiale del PS (e di un suo piccolo alleato, il Partito Radicale della Sinistra, PRG) dopo che lo scandalo Strauss-Kahn ha eliminato il “vincitore annunciato” delle primarie francesi. Con una campagna equilibrata e ben gestita, Hollande ha acquistato a poco a poco punti nei sondaggi e ha vinto le primarie, concluse lo scorso ottobre, superando fin dal primo turno Martine Aubry anche se con un po’ meno voti del previsto (il 39 per cento). Le primarie sono state notevoli soprattutto per il misero risultato di Ségolène Royal (ex compagna di Hollande e già sconfitta da Sarkozy alle elezioni del 2007) e per quello oltre le aspettative di un candidato piuttosto estremista, Arnaud Montebourg. Da quando è diventato il candidato ufficiale, Hollande ha confermato le sue capacità politiche, dimostrando di capire gli umori popolari e non risparmiando neppure lui gli attacchi contro le banche e la finanza, uno dei temi principali di questa campagna elettorale.

Marine Le Pen (Fronte Nazionale, FN)
53 anni e figlia del fondatore del Fronte Nazionale e attuale presidente onorario, l’83enne Jean-Marie Le Pen, Marine Le Pen guida un partito di estrema destra, anti-immigrazione e statalista in politica interna, nazionalista e euroscettico in politica estera. Suo padre si candidò cinque volte alla presidenza e ottenne il risultato migliore nel 2002, quando arrivò fino al ballottaggio perdendo contro Jacques Chirac. Marine Le Pen si è concentrata negli ultimi mesi su temi economici: ha parlato più volte contro la grande finanza internazionale e il liberismo dell’UMP, e si dice favorevole a un forte protezionismo per l’economia francese e a una almeno parziale nazionalizzazione delle banche. Ha dimostrato di aver raccolto bene l’eredità paterna e il suo partito ha ottenuto alcuni risultati importanti in una serie di elezioni locali, soprattutto nel nord della Francia.

François Bayrou (Movimento Democratico, MoDem)
60 anni, Bayrou è già stato candidato alle presidenziali del 2002 e del 2007, quando venne eliminato al primo turno ma ottenne ben il 18 per cento dei voti. È un ex professore di storia che guida un partito moderato ed europeista, da lui fondato nel 2007 dopo le elezioni presidenziali. Si è progressivamente distanziato dalle posizioni di centro-destra dell’UMP, portando avanti il difficile progetto di una “terza via” centrista al solido bipolarismo francese. Nel 2002 e nel 2007, prima rifiutando di confluire nel partito da cui sarebbe nato l’UMP, poi fondando il suo Movimento Democratico, ha provocato spaccature tra gli altri politici di centro, ma si è sempre dimostrato capace di tenere dalla sua parte una solida percentuale di elettori.

Jean-Luc Mélenchon (Fronte di Sinistra)
Tra tutti i candidati «minori» alle Presidenziali 2012, questo deputato europeo sessantenne è senza dubbio quello che suscita più curiosità, dentro e fuori la Francia. Sedicente paladino del popolo, leader del movimento no-global e anti-liberismo economico, bloggher e polarizzatore della scena mediatica. Jean-Luc Mélenchon è stato ministro di Jospin ed esponente di spicco del Partito socialista ma l’ha abbandonato nel 2008 per spostarsi a sinistra e fondare il proprio movimento politico, il Fronte della sinistra. Fervido ammiratore di Mitterrand, nel suo programma – una sorta di libretto rosso dal titolo «Il programma del Fronte della sinistra, l’umano prima di tutto» – i punti di forza sono l’aumento del salario minimo garantito (Smic) a 1700 euro al mese, la riduzione dei poteri del Capo dello Stato, l’aumento della pressione fiscale per i cittadini più facoltosi e la trasformazione di tutti i rapporti di lavoro in contratti a tempo indeterminato. Sognatore populista o rivoluzionario 2.0? I suoi avversari politici lo dipingono come un «personaggio sprezzante e collerico», valido solo come oratore e come mattatore mediatico, ma politicamente inconsistente.

I Sondaggi:

In questo momento Hollande avrebbe il 29 per cento dei consensi, seguito da Sarkozy col 24 per cento. Rispetto ai sondaggi di una settimana fa, il presidente francese uscente ha perso due punti percentuali. Marine Le Pen è data al 17 per cento, Jean-Luc Mélenchon al 15 per cento, Francois Bayrou al 10 per cento. I dati, insomma, confermano la tendenza fin qui: il vantaggio di Hollande su Sarkozy e la capacità di entrambi i principali candidati di tenere a debita distanza – non senza qualche fatica – gli avversari alla loro destra e alla loro sinistra. Hollande in questo momento è in testa anche nei sondaggi sul ballottaggio, dovesse arrivarci insieme a Sarkozy: oggi avrebbe il 58 per cento dei consensi contro il 42 per cento del presidente uscente.

I risultati del primo turno nel 2007:

(da precisare che generalmente chi arriva in testa al primo turno poi vince le Presidenziali. Nel 1981 però Mitterand si classificò alle spalle del Presidente uscente ma poi vinse)

Nicolas Sarkozy Unione per un Movimento Popolare 11.448.663 31,18

Ségolène Royal Partito Socialista 9.500.112 25,87

François Bayrou Unione per la Democrazia Francese 6.820.119 18,57

Jean-Marie Le Pen Fronte Nazionale 3.834.530 10,44

Olivier Besancenot Lega Comunista Rivoluzionaria 1.498.581 4,08

Philippe de Villiers Movimento per la Francia 818.407 2,23

Marie-George Buffet Partito Comunista Francese 707.268 1,93

Dominique Voynet Verdi 576.666 1,57

Arlette Laguiller Lotta Operaia 487.857 1,33

José Bové no-global 483.008 1,32

Frédéric Nihous Caccia, Pesca, Natura e Tradizioni 420.645 1,15

Gérard Schivardi Partito dei Lavoratori 123.540 0,34 


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :