Prenderà il via domani in prima serata su La7 'La Gabbia', la nuova trasmissione dell'ex vice direttore di Rai2 Gianluigi Paragone, che si presenta come alternativa 'rock' e 'politicamente scorrettà agli altri programmi di approfondimento politico del palinsesto tv.
«La gabbia - spiega Paragone - è quella in cui vive la gente. I lavoratori, gli imprenditori, tutti quelli che a causa di questa crisi si sentono come animali in catene. Saranno loro, con le loro storie e i loro problemi reali, i protagonisti. A loro il 'palazzo' sarà obbligato a dare risposte concrete».
Il conduttore spiega che l'intelaiatura «è al 90% quella di 'L'ultima parola', ma sarà rafforzata la presenza dei cittadini con cui gli ospiti, politici ma non solo, dovranno confrontarsi. E lo faranno stando un po' scomodi, in piedi, sull'attenti, non seduti in poltrona...perchè si meritano di soffrire un po'. E anche di beccarsi qualche 'vaffà, perchè questa è la situazione: gli italiani sono arrabbiati».
L'ex vice direttore di Rai2 assicura che 'La Gabbia' non sarà una «conversazione in poltrona, chiusa tra giornalisti e politici che, ormai, si conoscono tutti. Ci toglieremo giacca e cravatta e, per una volta, il politically correct dovrà inseguire il politicamente scorretto. Con orecchino e braccialetti sembrero' poco credibile? Non mi interessa. Non voglio essere credibile, voglio poter essere creduto - continua Paragone, smarcandosi dall'accusa di riproporre un format già visto in tv - Da Formigli (Piazza Pulita) Mario Monti è andato ospite, mentre da me non è mai voluto venire. Perchè? Perchè quando mi chiese se la gente avrebbe fatto domande dirette, se il pubblico sarebbe intervenuto, io gli dissi si. I big della politica non sono più abituati ai comizi in piazza. Un confronto è difficile da reggere».
Faranno da sfondo al programma, che vede anche la partecipazione del comico Saverio Raimondo, le musiche della 'Skassakasta', la rock band del conduttore. A Paolo Hendel, con il suo personaggio Carcarlo Pravettoni, parodia del cinico e spietato uomo d'affari, sarà invece affidata la chiusura della trasmissione, in onda ogni mercoledì sera alle 21.10.
«Dare spazio a diversi punti di vista, senza pensare che ne esista solo uno giusto, è il fondamento del lavoro giornalistico e il segreto del successo della nostra rete, nonostante i molti tentativi di imitazione - commenta a margine della presentazione il direttore de La7, Paolo Ruffini, confidando di riferirsi ai programmi di Rete4, - inoltre già il fatto di parlare di politica da Milano, anzi che da Roma, è un rovescio».