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Domani ti perdono (Alessandra Appiano)

Creato il 22 dicembre 2013 da Serenagobbo @SerenaGobbo

Domani ti perdono (Alessandra Appiano)

Chi mi conosce, vedendo che questo è il secondo romanzo romantico che leggo in due settimane, penserà che stia invecchiando.
E invece no. Cioè, sì, invecchio come tutti, ma non mi sto sdilinguendo in atmosfere rosate.
Se ho aspettato tanto a leggerlo (erano anni che vegliava dallo scaffale) è stato per via della copertina e della casa editrice (Sperling & Kupfer), entrambi così romanticamente denotati. Ma la lettura è stata una piacevole sorpresa.

Sì, si parla di uomini e la storia prende avvio da una crisi sentimentale, Laura che molla l’amante che non molla la moglie (in realtà, ci sono più personaggi e dunque più crisi, ma il discorso si farebbe lungo).
Ma il “parlare di uomini” e l’agire per “colpa degli uomini” sono due realtà innegabili nella vita delle donne, anche per quelle che non lo ammettono o che dicono di essere uscite dalla scena.
La copertina, dicevo, svaluta il libro relegandolo nella c.d. letteratura femminile, come se quest’ultimo aggettivo fosse sinonimo di “inferiore”. Ma, sebbene il linguaggio ironico ed ubriacante rimandi a milanesi arrivisti ed esaurite dallo psicanalista, alcuni dei temi affrontati sono quelli su cui noi donne, purtroppo, ironizziamo troppo poco. In primo luogo: la solitudine.

C’è poi un altro elemento che trascina questo romanzo fuori dal limbo della letteratura femminile: il lieto fine romantico è solo presunto, una possibilità offerta a coloro che non possono farne a meno perché altrimenti vanno a rota. Il lieto fine personale, invece, c’è, è là, scritto sulla carta, un dato di fatto, anche se magari può esser labile, come tutti i risultati umani.

Insomma, un libro sulle donne che mi è piaciuto più di quelli scritti sullo stesso argomento da altre scrittrici (di sicuro mi è piaciuto più di molte opere della Serrano, alla faccia della Feltrinelli).



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