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Domenica 24 novembre, Rocca di Bagnara di Romagna. Eraldo Baldini presenta Nevicava sangue.

Creato il 17 novembre 2013 da Atlantidelibri

 

Domenica 24 novembre, Rocca di Bagnara di Romagna.  Eraldo Baldini presenta Nevicava sangue.

 

La presa di coscienza di un uomo che, nell’esperienza atroce della guerra, scopre dolorosamente il valore di sé e della propria dignità e libertà.

Alle 17 di domenica 24 novembre, nella Rocca di Bagnara di Romagna, Eraldo Baldini con il suo Nevicava sangue (Einaudi editore) concluderà Trame di vita, il ciclo di incontri con l’autore che ha avuto luogo  nelle domeniche di novembre.

 

Dopo Fuoco e neve di Maurizio Garuti, Generazioni 1881 – 1907 di Gabriele Rubini, Timira di Wu Ming 2 e Antar Mohamed, la nuova “esperienza di vita ” ci condurrà dalla Romagna di inizio Ottocento alle fredde lande russe, quelle della Campagna Napoleonica.

Il suo protagonista, Francesco Mambelli, un mandriano della pianura ravennate, avanzerà a fatica tra gli orrori della guerra, il gelo e la fame, affrontando una discesa negli angoli peggiori del cuore umano, sorretto solo dall’istinto di sopravvivenza . Al fianco di questo uomo dal cuore semplice, a cui il destino ha imposto prove terribili, Berto, un cavallo non suo con cui instaurerà un fortissimo rapporto.

 

La sua faticosa marcia nel rigido inverno, tra incubi reali e quelli immaginati, come quello della Baba Yaga, risveglia in lui per la prima volta la consapevolezza della propria condizione di subalterno, il desiderio di un riscatto che avrà modo di verificarsi al momento del ritorno a casa.

 

Eraldo Baldini è nato e vive a Ravenna. Nei suoi romanzi e racconti coniuga «gotico rurale», noir e horror in una vena originale. Per Einaudi Stile libero ha pubblicato Medical Thriller (2002), con Carlo Lucarelli e Giampiero Rigosi (riedito nella collana «Super ET», 2006), Bambini, ragni e altri predatori (2003), Nebbia e cenere (2004 e 2012), Come il lupo (2006 e 2008), con Alessandro Fabbri, Quell’estate di sangue e di luna (2008), L’uomo Nero e la bicicletta blu (2011), Gotico rurale (2012), il libro che l’ha consacrato dodici anni fa, in una versione arricchita di nuovi racconti, e Nevicava sangue (2013). Con Giuseppe Bellosi ha scritto Halloween (2006). Ha partecipato inoltre all’antologia The Dark Side (2005). I suoi libri, ristampati piú volte, sono tradotti in varie lingue.

Il suo sito Internet è www.eraldobaldini.it

 

Gli appuntamenti, gratuiti, sono condotti da Lisa Emiliani e avranno inizio alle ore 17,00; a seguire, per chi lo desidera, visita guidata al museo ed alla Rocca ad un prezzo speciale per i partecipanti.

 

Rocca Sforzesca, Piazza IV Novembre, 3 Bagnara di Romagna (RA)

 

Per info. http://www.comune.bagnaradiromagna.ra.it/, 0545905501, Il mosaico Cooperativa, http://www.ilmosaicocooperativa.com/ 3316995930.

 

In collaborazione con Libreria Atlantide – Castel San Pietro (BO)

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la scheda del libro:

 

Romagna rurale, primi Ottocento. Francesco, vedovo ventiseienne, vive con la madre e la figlia in una fattoria in cui si allevano cavalli e bovini, nelle ampie praterie che si estendono tra Ravennate e Ferrarese, e lì lavora come mandriano, conducendo un’esistenza umile ma tutto sommato tranquilla. Quando nell’autunno del 1811 al figlio del padrone arriva la chiamata alle armi da parte del governo napoleonico, che allora regna su gran parte dell’Italia settentrionale, l’uomo chiede (anzi impone) a Francesco di sostituire il ragazzo, promettendo di occuparsi della sua famiglia mentre lui sarà assente e di ricompensarlo al suo ritorno. Prigioniero di una condizione di subalternità che mai ha osato mettere in discussione, non può che accettare e si ritrova catapultato, dopo pochi mesi, nel gigantesco dramma della campagna napoleonica di Russia. Dove, tra esperienze terribili e indicibili sofferenze, lotta per sopravvivere dovendo, suo malgrado, imparare a uccidere, sopraffare, razziare nelle case dei contadini, suoi pari all’improvviso diventati nemici.
Nella disastrosa ritirata che comporta l’ecatombe di oltre seicentomila uomini, vittime non solo del fuoco e del ferro nemico, ma soprattutto della fame, del freddo, delle malattie e degli stenti, Francesco, che è arruolato in artiglieria e condivide la durezza quotidiana del conflitto con Berto, un cavallo destinato al traino di un cannone, cerca di salvare quell’animale non solo perché nei suoi confronti ha maturato riconoscenza e affetto, ma anche perché ha cominciato a sognare di potere in futuro, grazie a lui, intraprendere una professione e una vita migliori. Cerca dunque di condurlo con sé nel lungo e difficile viaggio verso casa, difendendolo da ogni insidia, attraverso un inverno crudele e assassino e un paesaggio quotidiano di carneficina e distruzione, pieno di pericoli mortali e abitato, nel delirio di una sofferenza capace di confondere i sensi e i pensieri, da malefiche, insidiose e immaginarie presenze, come quella della Baba Yaga, la terribile strega antropofaga della tradizione russa, incarnazione della ferocia e della fame.
Le cose purtroppo non vanno come aveva preventivato e sperato, ma in guerra Francesco si è indurito e ha preso coscienza di sé, del valore della propria vita e della propria indipendenza, e non è più disposto a sottostare ai voleri e ai soprusi altrui…

In un paesaggio tolstojano di sangue e di neve, la ferocia della guerra rivela a un uomo l’orrore che cova in ogni animo, anche il suo. Ma risveglia in lui per la prima volta la consapevolezza della propria condizione di subalterno e il desiderio di riscatto.

nevicava sangue

 



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