L’incontro tra Stefano Domenicali e due tifosi è stata l’occasione buona per una conversazione senza filtri nelle quale il team principal ha dovuto rispondere a diversi quesiti che in questi mesi i tifosi della rossa si sono posti diverse volte.
Domenicali rispondendo al primo tifoso che gli ha chiesto dei commenti post GP sulla Red Bull sbagliata che si rompe, sui commenti acidi di Alonso post gara e del sabotaggio del cambio di Felipe, ha risposto:
“Sei di fronte alla persona più sportiva del mondo. In tutte le gare, si veda o no, faccio i complimenti agli avversari. Ad Austin non abbiamo sabotato il cambio, ma sfruttato un articolo del regolamento che consentiva di rompere i sigilli. L’interesse della Ferrari viene prima di tutto: se avessimo perso il Mondiale per i punti che avremmo lasciato lì, la valutazione sarebbe stata diversa. A differenza di altri, noi diciamo apertamente le cose che facciamo”.
“Le battutine sulla Red Bull? Erano un modo per smorzare la tensione e sdrammatizzare, si capiva dal tono”.
“Alonso? Se devo dire qualcosa a lui, come ai miei ingegneri, lo faccio fra quattro mura, e anche in modo pesante. Ma all’esterno difenderò sempre la squadra. Quando si è andati sopra le righe, è intervenuto il presidente Montezemolo e in privato anch’io”.
“Dopo quattro anni senza il Mondiale siete ancora sicuri della scelta di ingaggiare Alonso?”
“Se in quattro anni siamo arrivati due volte vicini al titolo, è anche merito suo. Purtroppo non siamo stati in grado di dargli una macchina adeguata al suo talento. Lo confrontate con Vettel, ma quando hai una vettura superiore è tutto più semplice”.
Il secondo tifoso ha stuzzicato Domenicali chiedendogli del perchè la Ferrari ha tenuto Felipe Massa nonostante il brutto incidente occorsogli in Ungheria nel 2009 anche perchè da lì in poi il brasiliano non ha più saputo ottenere buoni risultati.
“Le ragioni sono due. Da un punto di vista medico, non c’era nessuna prova che l’incidente avesse lasciato danni permanenti, come problemi alla vista o ai riflessi. E poi la signorilità: ci sembrava dare a un pilota sfortunato la possibilità di dimostrare che meritava di restare con noi” ha spiegato Domenicali. “Se Felipe non ha ottenuto le prestazioni sperate, è stato principalmente per una certa ipersensibilità a una vettura troppo nervosa sul posteriore ma nel 2008 ha sfiorato il titolo e io lo considero un campione del mondo. Abbiamo preso Raikkonen perché vogliamo di più. Quando lo sostituimmo con Alonso non fu felice, perciò torna con una gran voglia di fare bene”.
Allo stesso tempo però Domenicali ha ammesso che la Ferrari aveva messo gli occhi su Kubica, peccato che l’incidente nel Rally di Andora nel 2011 l’ha costretto a rinunciare a guidare in F1.
“Sì, lo stavamo seguendo. Purtroppo non credo che tornerà, perché con il suo problema fisico avrebbe difficoltà in certe situazioni limite che richiedono reattività. Peccato”.
Sulla superiorità della Red Bull non ci sono dubbi anche se molti avvalorano l’ipotesi che ci sia qualcosa di illegale sulla monoposto di Newey. Domenicali crede che sia inutile accusare qualcuno quando non hai le prove per farlo.
“Stiamo cercando di capirlo tutti. Ma è inutile fare accuse se non ci sono le prove. La FIA può controllare le centraline, se non trovano nulla bravi quelli della Red Bull”.