Nel lontano 2010 un poco conosciuto Scott Stewart, sviluppatore di effetti speciali americano, decide di mettersi dietro la macchina da presa e scrive insieme a uno più sconosciuto di lui una sceneggiatura che porterà il titolo di Legion. A fare da protagonista alla pellicola viene chiamato uno dei miei attori preferiti, Paul Bettany (i più bravi lo ricorderanno anche per essere stato protagonista del bellissimo Gangster n.1, quelli un po’ meno attenti invece lo ricordano come l’albino de Il Codice Da Vinci), con il quale lavorerà in seguito anche a Priest, film tratto da un manhwa (un manga coreano). Legion si presenta come un film in stile La Profezia (quello con Christopher Walken nella parte di un cattivissimo Arcangelo Gabriele), roba che a me, blasfermo fino al midollo, piace tantissimo. Cioè Angeli incattiviti che vengono a rompere le chiappe agli umani, che nel frattempo vengono spalleggiati da angeli un po’ più buoni. Da questo film, entrato nel mio olimpo dell’horror trash, nasce Dominion una serie tv ambientata 25 anni dopo i fatti di Legion.
La storia originale del film è stata un po’ cambiata e gli attori, ovviamente, cambiati ma il succo rimane intatto. Dio è scomparso e l’Arcangelo Gabriele accusa gli uomini del fattaccio, quindi decide di scendere sulla terra e fustigarli con l’ausilio di altri angeli minori (nel film era lo stesso Dio che mandava Gabriele sulla terra a sterminarli come un tempo fece il diluvio universale), a difendere l’umanità arriva l’Arcangelo Michele che salva la vita a una donna incinta di colui che salverà il genere umano. Venticinque anni più tardi la situazione è cambiata pochissimo: gli angeli con le ali e quelli che hanno preso possesso di corpi umani continuano a stare sulla terra, mentre gli umani si sono barricati dietro città fortificate come Vega (costruita sulle rovine di Las Vegas) nella quale vive anche l’Arcangelo Michele. Dopo 14 anni di assenza nella città fa ritorno Jeep (nel film padre adottivo o protettore del bambino salvatore) pronto con l’accordo di Michele a rivelare alla città e alle casate che la governano chi è il salvatore, ovvero Alex il figlio che ha lasciato a Vega e che nel frattempo è entrato nell’esercito della città, ma sempre sotto la protezione di Michele. Jeep porta sulle braccia i simboli angelici dell’eletto (nel film passano da Michele a Jeep nel momento in cui il primo muore nella sua forma umana), ma viene ucciso da un angelo infiltrato prima di poter rivelare che Alex è l’eletto. Al momento della sua morte i simboli passano sulle braccia di Alex ed è lo stesso Michele a rivelare che è lui il bambino salvatore che 25 anni prima aveva salvato.
Un pilot di un certo intresse quello di Dominion, sebbene le produzioni di Syfy mi lascino sempre un po’ basito. La penosa qualità digitale con la quale il network realizza le sue produzioni è sempre ben riconoscibile. La storia, poi, risulta anche un po’ noiosa: sebbene l’ambientazione e la storia di fondo siano di per sè una gran figata, la sceneggiatura riesce a impiegare un’intera ora per dirci ciò che sapevamo dopo cinque minuti: ovvero che Alex è l’eletto. Le meccaniche tra i personaggi, poi, risultano abbastanza stereotipate e logore…poco interessanti in generale. Il pilota mediocre, però, ha un’accelerata negli ultimi cinque minuti, nei quali viene prospettata una fitta trama a seguire, fatta di giochi politici interni a Vega e alle altre città fortificate, umani adoratori di Angeli e un prescelto molto scettico sul suo ruolo (come ogni buon prescelto che si rispetti). Staremo a vedere cosa ci riserva il futuro, sperando che gli sceneggiatori mettano un po’ più di carne al fuoco e non tentino il vecchio e straziante giochino della scena clou a 5 minuti dalla fine di ogni episodio..