End zone, che prende il titolo da un termine
Leggetelo se già vi piace DeLillo o se almeno siete interessati al football americano.
Leggetelo se vi pare che i due brevi frammenti trascritti qui sotto vi ispirino rispetto e ammirazione per questo grande autore, che cerca in ogni suo scritto di interpretare la coscienza globale dello spirito americano.
“Non voglio sentire nemmeno una parola sul valore del retaggio di una persona. Sono un individuo del ventesimo secolo. Mi sto esercitando a raggiungere uno stadio dell’esistenza che vada al di là della colpa, al di là del sangue, al di là del ridicolo passato. Meno male che esiste l’America. In questo paese è possibile raggiungere un obiettivo del genere. Io voglio guardare dritto davanti a me. Voglio vedere le cose con chiarezza. La storia non è la più accurata delle profezie. Io rifiuto il Dio iracondo degli ebrei. Io rifiuto il Dio cristiano dell’amore e del denaro, sebbene non rifiuti l’amore in sé o il denaro in sé. Io rifiuto l’idea di retaggio, origini, tradizione e diritto di nascita. Queste cose non fanno che rallentare il progresso della razza umana. Generano solo guerra e follia, guerra e follia, guerra e follia”.
“Qual è la cosa più strana di questo paese? Ecco la risposta: che quando mi sveglierò domani mattina, una mattina come tutte le altre, il primo pensiero spaventoso non saranno i nemici della nostra nazione, i nemici storici contro i quali combattiamo la nostra guerra fredda o la guerra comesichiama. Quella gente lì non mi fa affatto paura. E allora di chi ho paura io, perché non c’è dubbio che io abbia paura di qualcosa. Ve lo dico subito. Ė il mio stesso paese a farmi paura. Io ho paura degli Stati Uniti d’America. Ė ridicolo, non è vero? Ma è così. Prendiamo il Pentagono, per esempio. Se mai qualcuno ci ucciderà su vasta scala, questo sarà il Pentagono. Su piccola scala invece dovete stare in guardia dalla polizia locale. Può capitare che due agenti gentili, laureati e garbati, della squadra che si occupa del lavaggio del cervello vengano a bussare a casa mia alle tre di notte? Voi vedete il mio sorriso accattivante e contagioso e capite che questo pensiero non mi provoca alcuna ansia. Dopotutto siamo in America. Possiamo parlare liberamente. Non smetto di dirmi che non ho motivo di preoccuparmi finché la gioventù americana sarà consapevole di quello che le succede intorno”.