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Don Marcello Cozzi: lettera aperta a Danilo Restivo

Creato il 18 marzo 2013 da Ecodibasilicata

Don Marcello Cozzi, Vicepresidente di Libera, ha scritto una lettera aperta per Danilo Restivo.  Hai ucciso Elisa, così ha detto una Giudice. L’impressione, a dire il vero, è che non lo dica solo lei. Da quel lontano 12 settembre sembra dirlo ogni cosa: i tuoi spostamenti di quel giorno, le tue contraddizioni, le cose non dette. Il tuo passato, le tue inquietanti manie, quelle tante ragazze che pure avevi importunato. E le tue bugie, quelle di ieri, quelle di questi anni, quelle di oggi.

Ne sono sempre stato certo, tu lo sai, e la condanna di quella Giudice, per quel che mi riguarda, ha semplicemente messo il sigillo su una convinzione che in questi anni si è andata consolidando non sulla base di pregiudizi precostituiti ma sulla ragionevolezza dei fatti.

Ho passato anni, non ti nascondo, a chiedermi se ci fosse dentro di te un confine tra la follia e la normalità, e a capire dove collocarlo, per cercare – per quanto possibile – di avere un appiglio che mi permettesse, di certo, non a giustificare ma almeno a comprendere.

Quante volte mi sono chiesto se il tuo gesto omicida rispondesse di più al terribile e incomprensibile raptus del folle o invece al profondo disagio di un giovane che qualcuno avrebbe dovuto aiutare prima che le urla interiori che dominavano la sua solitudine prendessero il sopravvento.

E quante volte a rifiutare l’immagine di mostro, comoda, in fondo, a chi avrebbe dovuto aiutarti, a chi avrebbe dovuto fermarti in tempo, a chi ti ha protetto e nascosto in questi anni, a chi in questa storia non ha detto tutto.

Metto tutto in conto, anche che il prossimo Giudice possa decidere di riaprire la partita; sono le regole della giustizia e io le rispetto. Al momento, però, mi rifaccio a chi ha deciso che l’assassino di Elisa sei stato tu. Nessuno però finora ci ha detto chi ti ha aiutato quel giorno, chi ha occultato la povera Elisa, e chi poi negli anni successivi non ha fatto nulla per arrestare la tua corsa. Durante il prossimo processo di sicuro ti difenderai, e forse dirai ancora, per l’ennesima volta, una delle tue tante verità. È un tuo diritto.

Noi, io, da te, invece, ci aspettiamo una sola cosa: che tu faccia quei nomi. Il resto già lo sappiamo.

Non hai nulla da perdere. Pensaci”.

don marcello cozzi

 


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