Nel corso del 3° e ultimo Incontro di Formazione Leader TGS Eurogroup per l’Estate 2013, domenica scorsa 2 Giugno 2013 presso la sede associativa al Collegio Salesiano Astori di Mogliano Veneto (vedi post precedente), abbiamo avuto il piacere di accogliere un ospite davvero speciale: il nostro Ispettore Salesiano, don Roberto Dal Molin, che per la prima volta da quando è alla guida dell’Ispettoria Salesiana San Marco Italia Nord Est (settembre 2012) è venuto a conoscere da vicino le attività di formazione svolte dalla nostra associazione e, in particolare, il gruppo di Leader TGS che si apprestano ad accompagnare gli studenti a loro affidati nei corsi estivi di lingua inglese in Gran Bretagna, tra un mese esatto.
Le sue parole, in una giornata piuttosto importante e cruciale per i leader in partenza per l’Inghilterra (venivano ufficializzate le squadre di Leader abbinate a ciascun centro TGS in Inghilterra), hanno senza dubbio contribuito a dare una carica motivazionale in più a tutti i presenti. Ci auguriamo che la sua presenza tra noi domenica scorsa sia solo la prima occasione di quella che potrebbe diventare una piacevole consuetudine!
Molto gentilmente don Roberto ci ha messo a disposizione il testo dell’omelia della Santa Messa da lui presieduta domenica per tutti i Leader TGS. Lo pubblichiamo di seguito, accompagnato dall’augurio con cui don Roberto ci ha salutati: “Sono stato contento di conoscere l’esperienza, andate avanti dando sempre più qualità alla proposta formativa. Un caro abbraccio. d. Roberto”
Mogliano Veneto, Santa Messa di Domenica 2 giugno 2013
Solennità del SS. Corpo e Sangue di Cristo
Appunti per l’Omelia
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 9,11-17)
In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.
Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.
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La Parola di Dio che la liturgia ci consegna è sempre un dono che il Padre ci fa, essa dice a noi qualcosa di Dio ma anche qualcosa di noi stessi, qualcosa a ciascuno di noi se sappiamo metterci in ascolto. Del brano evangelico odierno evidenziamo alcune espressioni che siano utili a motivare e indirizzare nel modo più opportuno l’esperienza come Leader TGS che vi accingete a vivere questa estate.
- “Mandali via”
Così i discepoli si rivolgono a Gesù al termine di una giornata entusiasmante. Il Maestro aveva affascinato le folle con la sua parola, aveva scaldato i cuori, allargato orizzonti di speranza ma ora, a loro dire, conveniva che fossero rimandati a casa per prepararsi la cena. “Nutrire l’anima” non è forse un compito grande e sufficiente? Ognuno avrebbe dovuto quindi tornarsene a casa per risolvere il problema del pasto. I discepoli di Gesù si dimostrano preoccupati per la folla ma in realtà suggeriscono a Gesù di dare sì, ma fino a un certo punto, a tutto c’è un limite. E invece Gesù li spiazza, li tiene lì. Per Gesù noi non siamo solo un’anima da nutrire ma anche un corpo da sfamare. Quante volte egli stesso si è chinato su persone malate risanandone le membra per farci capire che noi siamo anche il nostro corpo, siamo anime corporali e corpi spirituali; per Gesù il nostro corpo non è un involucro senza importanza ma è espressione e tramite dell’anima, legato intimamente ad essa. L’amore alle persone non si esprime tante volte nella cura del corpo altrui? Tante volte usiamo il nostro corpo come fosse sganciato dall’anima, un’altra cosa, e invece è profondamente legato ad essa. L’attenzione per gli altri passerà questa estate nel prendersi carico di tante piccole cose materiali, per il corpo di altri, ma fatelo con la consapevolezza che attraverso piccoli gesti amate le persone e “fate crescere la loro anima”.
- “Fateli sedere a gruppi”
Interessante, Gesù non solo non congeda le folle al tramonto ma le fa stare ancora un po’ con lui facendole sedere a gruppi. Come a dire che ci tiene che si creino relazioni, che si condivida, che si faccia casa. Nella spiritualità salesiana chiamiamo questo il “fare famiglia” che non è da intendersi come un buonismo irresponsabile ma come la cura di legami che generano e, ancor prima, nei quali si è generati. L’accoglienza per come e per quello che si è un tratto distintivo di chi ama in modo gratuito facendo spazio all’altro. Quando questa estate creerete gruppo coi giovani che vi sono stati affidati voi ricreate le condizioni di una embrionale comunità cristiana propriamente radunata da Qualcuno che ha qualcosa da dire (la sua Parola) e da offrire (il suo Corpo).
- “Date loro voi stessi da mangiare”
Propriamente il testo non parla di moltiplicazione di pani e pesci, ma mette in evidenza il comando di Gesù di prendersi cura della cena della folla. I discepoli racimolano solo cinque pani, uno per ogni mille persone presenti. Eppure… poco pane condiviso è sufficiente. La fine della fame non è il saziarsi da soli, l’abbuffarsi, ma lo spartire. Noi siamo ricchi solo di ciò che abbiamo donato alla fame degli altri. Gesù comanda di condividere ciò che si ha, chi si è, di donare anche quando costa.
- “Tutti mangiarono a sazieta’”
L’effetto del comando di Gesù accolto è la sazietà per tutti, non viene escluso nessuno (grande o piccolo, uomo o donna, giusto o peccatore). Gesù invita a moltiplicare non tanto i beni materiali per rispondere ai bisogni di tanti ma a moltiplicare il cuore capace di prodigiosi e creativi gesti di amore.
I gesti che Gesù compie vanno sottolineati: benedice il pane, lo spezza, lo distribuisce con l’aiuto dei discepoli, fa raccogliere gli avanzi. Sono richiami intenzionali alla cena eucaristica. L’Eucaristia è la condivisione per eccellenza: Cristo “condivide”, dona il Suo Corpo dopo aver spezzato per noi la sua Parola. Gesù fa dell’Eucaristia la scuola del donarsi e della condivisione, l’Eucaristia è il segreto della vita che viene vissuta appieno quando si vive dell’amore degli altri e per gli altri. L’Eucaristia è partecipazione a noi della Grazia di un Dio che ha donato la sua vita, il suo Sangue sulla Croce. Anche noi oggi, come San Paolo ci ha suggerito nella seconda lettura, proseguiamo a farne memoria e a ripetere i suoi stessi gesti liturgici per poter ripetere i suoi stessi gesti d’amore. Celebriamo degnamente l’Eucaristia se, una volta usciti di Chiesa, sappiamo riesprimere nel concreto della vita, lo stesso amore per Gesù.
Questa estate vi è data una splendida occasione per vivere tutto questo, buona estate!