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Don Uva, Di Fonso: chiuso accordo al Ministero Lavoro

Creato il 22 febbraio 2013 da Daunianews

CHIUSO dopo cinque incontri al Ministero del Lavoro l’accordo relativo alla vertenza del Don Uva.

Don Uva, Di Fonso: chiuso accordo al Ministero Lavoro
Le parti, Organizzazioni sindacali e parte datoriale, alla presenza dei funzionari del ministero del lavoro, dr.ssa Natale e Dr. Sapio, dopo un’ampia discussione durata piu’ di 5 ore hanno siglato l’accordo definitivo trovando un accordo per i 587 operatori sanitari, metà dei quali raggiungeranno nei 66 mesi il requisito pensionistico e per il restante personale resterà in solidarietà per almeno 24 mesi.

 

COSA PREVEDE L’ACCORDO.

A Foggia le persone interessate dalla vertenza sono esattamente 142, 72 operatori che alla data del 30 giugno 2013 maturino il requisito pensionistico saranno collocati in mobilità con un contributo dell’Inps di circa € 900 più l’incentivazione del Don Uva che e’ pari a € 200 più assegni.

Questo vuol dire che chi sarà collocato in mobilità potrà percepire fino al € 1300 al mese. 70 invece sono gli operatori sanitari che resteranno in servizio in solidarietà è che il contributo verrà prevalentemente dai lavoratori dipendenti con un somma che va fra gli 80 e i 120 Euro, un piccolissimo prezzo che la comunità foggiana dovrà pagare per permettere ai colleghi di rimanere in servizio per non perdere il posto di lavoro.

Per coloro che saranno collocati in mobilità e dovranno necessariamente aspettare il contributo dell’Inps sarà anticipato per sei mesi il TFR al 100% nei primi tre mesi e i successi tre al 50%.

Alcune figure professionali previo accordo in sede aziendale potranno essere recuperate e rimesse nelle Unità Operative o dove necessariamente ci sarà bisogno di personale.

Ovviamente si resta in attesa dell’interpello posto al ministero del lavoro che dovrà chiarire se gli stessi lavoratori potranno beneficiare della legge Brunetta (in questo caso andrebbero tutti e 587 lavoratori in mobilità raggiungendo poi la pensione ed evitando anche la solidarietà) o se andare invece con la legge Fornero (in questo caso solo una parte di essi come sta difatti avvenendo).

“Non c’era via di uscita, era l’unica strada possibile da percorrere”, commentano i segretari provinciali del sindacato Usppi Massimiliano Di Fonso e Massimo Nicastro ed il segretario aziendale Lorenzo Pellecchia della Ugl.

“In questo modo si è potuto salvare l’ente dal disastro ed una parte dei lavoratori che sarebbe certamente dopo i cinque anni e mezzo finita in mezzo alla strada.

Siamo convinti che la responsabilità sindacale abbia fatto sì che la vertenza non degenerasse, di meglio non si poteva fare per una vertenza durata più di due anni e mezzo, che ha visto gravi momenti di tensione con manifestazioni scioperi e blocchi stradali.

Si possa aprire da domani un percorso nuovo che metta nelle condizioni il Don Uva ed i Lavoratori di andare verso un futuro più sereno”.

da Stato Quotidiano

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