- impalpabili.
Donare le tue ricchezze significa donare poco. Ma se doni te stesso tu dai veramente. Infatti che cos’è la tua ricchezza se non ciò che curi e nascondi con il timore di dovertene servire domani? E domani, che cosa porterà il domani al cane troppo prudente che seppellisce l’osso nella sabbia senza traccia. E che cos’è la paura del bisogno, se non il bisogno stesso? Il terrore della sete quando il pozzo è colmo, non è forse insaziabile sete? Vi sono quelli che danno poco di molto, e per essere ricambiati, e la prudenza nascosta avvelena il loro dono. E vi sono quelli che hanno poco e lo danno tutto. Essi credono alla vita e alla sua munificenza e il loro forziere non è mai vuoto. Vi sono quelli che danno con gioia e la gioia è la loro ricompensa. E quelli che danno con rimpianto e il rimpianto li battezza. Vi sono quelli che danno senza pena e senza gioia, e senza premura di virtù. Essi sono come il mirto che sparge nell’aria, laggiù nella valle, il suo incenso. Nelle loro mani Dio parla e dietro i loro occhi egli sorride alla terra. (meditazione su Parlaci dei doni dal Profeta di Gibran Kahlil Gibran).
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IMPARARE AD AMARSI
Oggi, bisogna scegliere,
subito,
e per sempre.
O gli uomini imparano ad amarsi,
a comprendersi,
a vivere per l’uomo,
o essi spariranno,
tutti,
e tutti insieme.
E’ arrivato il progresso,
e il progresso è diventato
un’immensa macchina per assassinare.
-R. Follerau-