“Considero me stessa una rifugiata economica. Prima rifugiata argentina in Italia, poi rifugiata italiana nel mondo. Rifugiata per necessità economiche ed intellettuali, per poter essere nel posto in cui valga più la pena essere al momento giusto“: storia e riflessioni di Georgina Lalli, 29enne architetto al lavoro in uno studio newyorchese.
Georgina è italoargentina: arrivata in Italia a otto anni, al seguito dei genitori italiani, trascorre il resto della sua infanzia in Sardegna. Per gli studi sceglie Firenze: laurea in Architettura, 110 e lode, con parentesi Erasmus a Valencia.
“Non ho mai pensato che sarebbe stato facile trovare lavoro nel mio campo in Italia, in quanto non figlia d’arte e non inserita nelle reti di contatto che contano. Ma ho sempre pensato che all’estero il mio curriculum sarebbe certamente risaltato“. Ragionamento perfettamente lineare, che trova presto conferma: esame di Stato superato, cento CV inviati agli studi di architettura della Penisola, zero risposte.
Georgina prende allora il volo prima per la Spagna, dove lavora in stage nel noto studio Miralles-Tagliabue, poi per il Giappone (Studio Kengo Kuma). Con i mesi, si appassiona all’architettura di sperimentazione: per questo ottiene un prestito d’onore bancario (in Italia), che gli permette di iscriversi a un Master presso la prestigiosa Columbia University a New York.
E’ l’episodio destinato a cambiarle la vita: il debito contratto per gli studi le fa fare il salto definitivo nella vita adulta. “Da quando ho finito il Master non sono stata neanche un giorno senza lavoro“, sottolinea Georgina, da circa un semestre impiegata in uno studio di architettura con 25 dipendenti: età media 29 anni. “Da quando sono entrata ho responsabilità serie. Prendo decisioni e responsabilità che hanno ripercussioni per migliaia di dollari“. E ai giovani della sua generazione manda un messaggio chiaro: “siate professionisti eccellenti, esigete l’eccellenza nel trattamento, e cercatela ovunque si trovi. In Cina, Brasile, Turchia, Australia… dovunque siate ben riconosciuti per ciò in cui eccellete“.
Ospite della puntata è Arturo Tedeschi, architetto e ricercatore indipendente: anche per lui l’esperienza all’estero, nella fattispecie a Londra, si rivela fondamentale per lo sviluppo della sua carriera. Arturo è ora uno dei massimi esperti di “Architettura Parametrica”, grazie anche a prestigiose collaborazioni Oltremanica. Poi è tornato in Italia, dove ha avviato workshops e corsi sul tema.
Nella rubrica “Spazio Emigranti” torniamo a parlare di Issnaf, la più grande comunità scientifica italiana negli Stati Uniti. Da alcuni mesi ha aperto una sezione junior, che raggruppa i ricercatori e gli scienziati “under 40″ emigrati negli Usa. Ne parliamo con Chiara Gabbi, coordinatrice di Young Issnaf.
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Alla prossima puntata: sabato 16 giugno, dalle 13.30 alle 13.55 (CET), su Radio 24. Vi aspetto!