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Donna, Canestro della vita (parte 2)

Creato il 03 dicembre 2015 da Davide

La cosmologia dei Keres Laguna del New Mexico concepiva una divinità creatrice, Donna Pensiero e le sue sorelle aiutanti. Queste due divinità, il cui nome è Uretsete (Paniere Pieno da Traboccare) e Naotsete (Che Ha più Cose Nel Paniere), danno la vita agli animali e alle piante che hanno nei loro panieri seguendo le istruzioni della loro sorella Creatrice. Le stesse Uretsete e Naotsete prima di esistere effettivamente esistevano all’interno di due panieri in possesso della Creatrice. Nella versione del Pueblo di Acoma di lingua Keres le due sorelle si chiamano Iatiku (Colei Che Dona La Vita) e Nautsisti (Più Cose Nel Paniere). Esse esistono nell’oscurità di Shipapu, il centro della terra e vengono in contatto con Tsichtinako (Donna Pensiero, che è anche Donna Ragno con il nome di Sûs’sĭstinnako nel Pueblo di Sia), che dà loro istruzioni: “tutto ciò che si trova nei panieri deve essere creato per mezzo della vostra parola, perché voi siete ad immagine di Uchtsiti (Nonno Sole), e la vostra parola ha potere quanto la sua” (Stirling 1942).
I Paiute credono, come gran parte delle popolazioni del Sudovest, di essere giunti su questa terra da un mondo sotterraneo, collegato con il mondo superiore da un passaggio che in letteratura antropologica è chiamato con la parola Hopi sipapu ed è proprio questo passaggio che le donne Paiute rappresentano nei loro canestri. I Navajo, giunti nella zona in tempi relativamente recenti, cioè verso il 16° secolo insieme agli Apache, sono stati profondamente influenzati dalle popolazioni agricole del Sudovest e per le loro cerimonie usano quasi esclusivamente canestri Paiute, anche se credono che l’apertura serva a lasciar passare gli achindi, cioè gli spiriti dei morti, di cui hanno peraltro gran terrore, serva cioè come “buco dello spirito”. Questi canestri sono chiamati “canestri da matrimonio” e obbligatoriamente hanno l’ultimo punto della spirale del bordo che finisce proprio sul punto opposto al sipapu, in modo che lo sciamano possa tenere il cesto nel modo appropriato, cioè con il sipapu rivolto a est, anche al buio, aiutandosi con il tatto. Il canestro da matrimonio Apache è chiamato anche Canestro di Medicina Apache dai collezionisti, ma è fabbricato quasi sempre dalle donne Paiute, ed è usato in tutte le cerimonie sia come cesto che come tamburo messo a terra capovolto, l’unico tamburo usato nei riti antichi. (Tschopik 1938, Hedges 1007)
Gli Hopi sono famosi per i loro canestri e nelle cerimonie celebrate dalla kiva (camera cerimoniale sotterranea che riproduce le caverne del mondo di sotto ed è collegata ad esso da un buco nel pavimento chiamato Shipapu) i sacerdoti Antilope Serpente usano due tipi di canestri: un cesto Havasupai (vicini degli Hopi che abitano nel Grand Canyon) dove viene prodotto il liquido magico per i serpenti, posto al centro di un altare speciale e un altro cesto, che è usato in un certo posto nelle cerimonie di nove giorni all’interno delle kiva Antilope- Serpente, prima delle danze pubbliche all’aperto in cui vengono maneggiati serpenti innocui e velenosi impunemente per propiziare la pioggia. Questo secondo canestro imita nel disegno la tela di ragno e, secondo la mitologia Hopi, prima che la pioggia possa discendere devono esistere le nuvole, che sono tessute dalla Donna Ragno, Ko-kyan-wuh-ti, che ha il suo altare davanti a un buco della terra. I vassoi canestro su cui è posta la farina sacra in generale mostrano spesso un disegno a tela di ragno. Ma il momento più importante per i canestri nel cerimoniale Hopi è la Danza Lalakonti, eseguita nei cinque villaggi di Oraibi, Mashongnavi, Shipaulovi, Shimopavi e Walpi nel mese di ottobre e rappresenta il festival del Clan della Nube di Pioggia, dove le lanciatrici di canestri personificano le mitiche madri del clan. Vi sono due tipi di danzatrici di tutte le età: un gruppo, guidato da una sacerdotessa, porta un canestro piatto che tiene con entrambe le mani verticalmente e durante la danza alza su e giù portandolo alternativamente in alto a toccare lentamente prima un seno, poi l’altro e giù sui fianchi a coprire i genitali. L’altra fila, guidata da un sacerdote giunge più tardi carica di doni di cesti da lanciare all’esterno dell’anello delle danzatrici ai giovani maschi che lottano con violenta allegria per assicurarsi i cesti, che sono spesso così fatti a pezzi. Vi sono altre due danze dei canestri Hopi, simili a questa, la Owakulti e la Kohonino Basket Dance. In tempi precolombiani le donne mostravano la vulva agli spettatori maschi e li invitavano al coito rituale. Oggi, dopo secoli di dominazione spagnola e poi americana tutta la cerimonia si mantiene su un livello simbolico più “astratto”. (Douglas 1930, Fewkes 1899:81-96
Imparentate con i canestri sono le ciotole e in zone distanti come l’Artico e il Messico esse sono co-significanti della donna. La ciotola di pietra steatite della donna esquimese è un possedimento prezioso ed esiste come pentola e come lampada dove lo stoppino nuota nel grasso di foca, l’unica luce dell’igloo. Queste suppellettili di pietra sono un bene che le madri lasciano in eredità alle figlie. (Frink et al 2012)
La ciotola ottenuta da una zucca detta rukuri degli Huicholes del Messico settentrionale è, con la freccia, la maggiore offerta fatta agli dei e rappresenta le donne e i daini femmina divini, così come la freccia cerimoniale rappresenta gli dei e il muvieris o bacchetta dello sciamano rappresenta i daini maschi (Myerhoff 1970).

Stirling Matthew W. 1942. Origin Myth of Acoma and Other Records. Bureau of American Ethnology Bulletin 135. Washington, U.S. Govt. print. off.
Hedges Ken. 1997. Fibers & Forms: Native American Basketry of the West. Kiva Publishing.
Tschopik, Jr Harry.1938. Taboo As a Possible Factor Involved in The Obsolescence of Navaho Pottery and Basketry.American Anthropologist 40:257-262.
Douglas, Frederic H., and Jean Jeancon. 1930. Hopi Indian Basketry. Denver: Denver Art Museum.
Fewkes, Walter J. 1899. Hopi Basket Dances. The Journal of American Folk-lore. 12(15): 81-96
Frink, Liam, Glazer, Dashiell and Harry, Karen G. 2012 Canadian Arctic Soapstone Cooking Technology. North American Archaeologist 33: 429-449
Myerhoff, Barbara G.. 1970 “The Deer-maize-peyote Symbol Complex Among the Huichol Indians of Mexico”. Anthropological Quarterly 43(2):64–78.


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