Angela Carnegie arrestata 9 anni fa’ per essere stata un corriere della droga e condannata all'ergastolo da scontare nel famigerato centro detenzione di Bangkok
Quando Angela Carnegie prese la disastrosa decisione di partire dalla Thailandia con dell’Eroina, mai avrebbe immaginato come cio' avrebbe cambiato la sua vita.
Dopo essere stata fermata all’aeroporto di Bangkok, la sentenza di condanna del 1993 e’ stata l’ergastolo da scontare in una prigione Thailandese dove fu costretta a mangiare cibo deperito vicino a detenuti con la lebbra, sopravvivendo senz’acqua.
Carnegie, Americana di Livingstone (Texas), era una giovane ventenne la quale aveva appena interrotto una relazione con il proprio fidanzato. Vulnerabile, decise di accettare la proposta di un’amico per racimolare qualche buon soldo portando negli Stati Uniti una valigia contenente sacchi di Eroina.
Notata immediatamente dagli ufficiali Tailandesi in aeroporto, e’ bastato loro aprire la borsa e procedere subito all’arresto scontando la pena dell’ergastolo (commutato da pena di morte dichiarandosi colpevole) nella famigerata prigione di Bang Kwang soprannominata “Bangkok Hilton”.
“Le condizioni in cella erano insane: dominavano sporcizia e sovraffollamento” descrive nella propria pagina su facebook.
“Ci facevamo la doccia fuori sotto la pioggia o il sole e spesso ci trovavamo con le gambe in mezzo alla fogna che straripava dal canale che circondava la prigione”.
Carnegie afferma inoltre che, dopo la sentenza, ha contemplato il suicidio. “Il cibo che ci passavano era appena accettabile e spesso capitava che contenesse insetti o sassolini all’interno”
La prigione di Bang Kwang si trova a nord di Bangkok vicino al fiume Chao Phraya. Molti detenuti stranieri vivono assieme ad altri 7.000 di cui il 10% condannati alla pena capitale. Celle che misuravano (8 x 5 metri) potevano contenere fino a 50 persone.
Le condizioni sanitarie sono scioccanti e la dieta consiste in una ciotola di riso al giorno, spesso marcia.
La prigione e’ soprannominata “grande Tigre” tra i Tailandesi poiche’ mangia le persone di dentro.
Durante la sua detenzione, spesso si e’ trovata a dormire vicino a prigionieri con lebbra, tubercolosi, occhi rosa e altre sorte di infezioni.
“C’erano periodi in cui restavamo senz’acqua, esposti al caldo estremo quasi costantemente. C’erano black out di notte mentre in cella eravamo piu’ di 200. Niente ventilatori e niente acqua. Se non lo provi, non potrai mai immaginare di cosa si tratta”.
Ma la storia di Angela ha un lieto fine. Dopo essere stata estradata negli Stati Uniti il 6 Dicembre 2002, ha chiamato lo stesso fidanzato di allora il quale era stato l’unico a dirle di non andare in Tailandia. Una telefonata di 8 ore ha spianato la strada per Angela ad un matrimonio di 9 anni.
“La cosa buffa e’ che solo adesso mi sento come se fossi finalmente arrivata … il passato duro e crudele mi ha portato ad essere quella che sono ora. Vivo e voglio continuare a vivere per il successo della mia famiglia”.
Fonte: Daily Mail