di Iannozzi Giuseppe
Ci son stati giorni migliori.
Rimpianti? Non è proprio così, è solo che un giorno ha finito con l’impiccare l’altro ed alla fine è rimasto vivo un pugno di mosche.Ricordo bene le ragazze della mia gioventù. Le ricordo oggi che non ci sono più, o che son finite male.
Una s’è legata a un orco che l’ha massacrata di botte. Credeva che sarebbe stata felice con quel pezzo di marcantonio; peccato non avesse previsto ch’era soprattutto un gran pezzo di merda; così adesso, Cristina che aveva un culetto a mandolino da far invidia alla Madonna, è fuori di testa di brutto e passa le sue giornate giù in strada per una marchetta o due, ma non una delle sue grazie è stata risparmiata; i lividi quelli invece li nota chiunque, tragici come medaglie al valore.
La povera Lily, lei così fragile, ce l’aveva fatta a sconfiggere il tumore al seno, così m’hanno raccontato gli amici che ancora si reggono sulle gambe; sembrava proprio che, ed invece tempo due anni ed è tornato a morderle il petto; nulla è servito a restituirle la salute, proprio nulla: il tumore se l’è portata via, ma non prima d’averla ridotta a meno d’un’ombra spaventevole a sé stessa per magrezza e bruttura; della sua tizianesca bellezza non un cernecchio è sopravvissuto; son anni che marcisce nella tomba, senza quasi mai un fiore sopra o le lacrime d’un cristo che l’ha amata a farle un po’ di compagnia; eppure da ragazzo la amai, in silenzio, e lei lo sapeva, lo sapeva e di me rideva con le amiche; sarà per questo che non ho pianto quando ho saputo del suo destino.
E poi Laura la bella Morgana, e Lory e Stefy più bionde del grano maturo; e c’era pure quella gran zoccola di Patrizia la Rossa: la prima morta fra le lamiere d’una Bravo a 160 km/h in autostrada, le due bionde invece andate in sposa a due vecchi mafiosi siculi; e la Rossa, mi dicono, tira a campare staccando pompini ora a un assessore ora al suo portaborse, ed in fondo in fondo è quella che ha avuto più fortuna.
Nessun rimpianto. Il mio pugno di mosche è qui per il poco che vale. C’è chi ha avuto molto di meno. E c’è chi ha forse avuto molto di più. A tutte però regalo una rosa nera, anche se con colpevole ritardo.