TITOLO: Donne all'avventura nel lavoro
AUTORE: Pier Paolo Becich di San Servolo e Francesca Lorenzet
CASA EDITRICE: Piazza Editore
COLLANA: -
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2011
PAGINE: 179
" Selezione con sorpresa", "Dinastie senza eredi", "Tirannodonnasauro", "Lavoro Flash", "Un amore di donna", "L'equilibrista", "Salutando il passatodonna", "Uno sguardo verso il futurodonna": sono questi i titoli delle sezioni in cui è suddiviso questo sottile volume, che raccoglie vari episodi con protagoniste le donne nell'ambito del lavoro. Ventiquattro brevi brani, tre per ciascuna categoria, che raccontano aspetti della vita lavorativa di sole donne, passando in rassegna le difficoltà, i problemi, le situazioni più assurde e paradossali, ma proprio per questo parte della realtà lavorativa del cosiddetto "sesso debole". Eppure questo libro non è un manuale nè un saggio sul lavoro femminile. Difficile descriverlo, si potrebbe definire un'opera sui generis, perché davvero ha un carattere suo, particolare. Ogni brano( si passa da nove righe, a sei facciate o forse più) ha una sua protagonista, un suo contesto, ma non espone il probelma in questione esaminadolo da un punto di vista "professionale", lo rapporta alla lavoratrice, è sempre la donna il fulcro di tutto, il perno attorno a cui ruota tutto il resto. Vengono raccontati i vari "effetti collaterali" di un lavoro estenuante anche se gratificante, il risultato di spendere ogni energia esclusivamente per il successo economico, il nulla che alla fine si rischia di ritrovarsi in mano dopo aver sacrificato ogni cosa, anche gli affetti, al lavoro.
Ogni episodio è rigorosamente tratto da storie vere, anche se adattate per "proteggere" l'identità della protagonista, e risente della formazione degli autori: Pier Paolo Becich è infatti un consulente del lavoro, con esperienza in diverse imprese multinazionali in Italia e all'estero, mentre Francesca Lorenzet è piscologa del lavoro e delle organizzazioni. Una tale impostazione si rivela anche nella lettura del libro.
Il linguaggio è molto scorrevole, ma sono presenti alcune imprecisioni ( qualche virgola in meno, una preposizione sbagliata, sviste che comunque non vanno ad incidere sulla valutazione generale), a volte i termini tecnici sono un po' difficili da capire per chi non è "del settore", ma comunque le vari storie sono molto veloci, quasi frettolose, rapide da leggere ma forse non ugualmente da comprendere.
E' evidente che gli autori si sono lanciati in una simile "impresa" ( quella di pubblicare un libro) principalmente per scopi personali, come ha affermato lo stesso Becich:il libro nasce infatti dal rapporto degli autori con il mondo dell'occupazione femminile e dai contatti che hanno avuto con le donne protagoniste di quest'opera, e che sono state testimoni di episodi tali da far decidere a Becich e alla Lorenzet di scriverci davvero un libro.
Nessuna paura, però: il libro è per tutti, anche per coloro che non hanno mai messo piede in un'azienda e la lettura non è impegnativa, anche perché la suddivisione in capitoli e "sottocapitoli" rende molto fluido il tutto. Ottimo per chi non ha molto tempo a disposizione per leggere, perché avrà la possibilità di terminare di volta in volta una storia, senza lasciare mai nulla in sospeso ma nemmeno senza perdere il filo conduttore che unisce tutte le "short stories", e cioè le " donne all'avventura nel lavoro". Insomma, un libro che mette in chiaro quali sono le difficoltà che le donne, in quanto tali ma anche per altri motivi, possono incontrare nel loro cammino all'interno di una grande azienda, raccontando le varie vicende con un tono ironico ma a volte un po' trascurato, probabilmente a causa della scarsa esperienza degli autori nel campo delle pubblicazioni editoriali, ma ottimo per fornire un momento di svago e di relax, illustrando un aspetto che nella nostra società ha un ruolo sempre più importante.
Di seguito trovate un estratto.
Uno sguardo verso il futurodonna - per sport - ciclismo
"Ma com'è dura la salita!" è un pezzo di una bellissima canzone che sta ascoltando con l'auricolare.
La donna si arrampica sobbalzando sulla sua bici iper tecnologica leggerissima eppure robustissima.
I pantaloncini aderentissimi mettono in risalto muscoli possenti che segnano il movimento ritmico di gambe lunghe e affusolate.
L'ufficio si allontana mentalmente e fisicamente...Osserva laggiù, in lontananza la sua città di provincia. Quella palazzina non si vede ma si intuisce. Le piace l'idea che solo un'ora fa stava là dentro in video-conference e ora è quassù su un mezzo evoluto, eppur la donna vi pedalava in bicicletta già un secolo fa.
Lei si diverte a pensare mentre ansima e sale ancora, quanto di quella donna ottocentesca ci sia in lei. Una donna su due bici diverse o due donne diverse stanno comunque pedalando sulla stessa bici?"