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Donne amazzoni sulla Luna – Joe Dante, Carl Gottlieb, Peter Horton, John Landis, Robert K. Weiss

Creato il 03 dicembre 2011 da Maxscorda @MaxScorda

3 dicembre 2011 2 commenti

Donne amazzoni sulla Luna
Trenta millenni fa c’erano le videoteche e bastavano una cinquantina di videocassette per farne tempio, specie se si abitava in ridenti paesotti emiliani.
Capitava quindi di esaurire i titoli che piacevano, passare a quelli noti ed infine gettarsi nel magma ignoto dal quale si estraevano di volta in volta i titoli piu’ accattivanti o le copertine piu’ invitanti.
Noleggiai "Ridere per ridere" attirato dal nome di John Landis che a quel tempo conoscevo esclusivamente per i "Blues Brothers" e istantaneamente il film si inseri’ nella mia cerchia di film di culto in un periodo nel quale i b-movie statunitensi e tutta la cultura pop a seguire, erano celebrati giusto dal modernariato di Arbore e solo una decina di anni dopo sarebbero esplosi col kitsch di Tim Burton.
C’e’ da dire che anche oggi "Ridere per ridere" e’ un prodotto alieno ai piu’ ma non c’e’ nulla da fare, anche senza vederlo, lo penso e rido.
"Donne amazzoni sulla Luna" per quanto sia un’opera corale con Landis mischiato ai tanti, e’ da considerarsi di "Ridere per ridere" il seguito, il sequel, il reboot, chiamatelo come diavolo volete ma la struttura e’ volutamente identica nella sequenza di gag legate dal filo conduttore della trasmissione televisiva di uno dei tanti broadcast americani ancorati agli anni ’70 e ’80.
Di Landis ritroviamo anche gli immancabili easter egg  di "See You Next Wednesday", il fantomatico produttore Samuel L. Bronkowitz e tutto il repertorio dell’umorismo slapstick ebraico che lo caratterizza assieme ai fratelli Zucker e Jim Abrahams, tutti coautori guarda caso di "Ridere per ridere".
Proseguo e concludo nel parallelo perche’ "Donne amazzoni sulla Luna" e’ divertente ma il distacco col suo predecessore e’ incolmabile.
Per noi italiani inoltre si evidenzia il comune pessimo doppiaggio che dubito molto sia un raffinato e ricercato effetto.
Da vedere ma categoricamente dopo e solo "Ridere per ridere".

Scheda IMDB


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