Donne. E cattolicesimo?

Da Elenatorresani

Giulietta ha esordito nel mondo durante la notte più calda dell’anno, nelle lande sperdute, paludose e deserte della bassa padana. Saranno state le temperature e l’afa, ma uno stralcio della serata ha movimentato dibattiti sulla figura della donna nel cattolicesimo.
Una e-mail che mi è arrivata qualche giorno dopo il 16 luglio, riporta: “Mi faccio un appunto: avrei potuto, e forse dovuto, intervenire quando il Cristianesimo è stato tacciato come religione anti-donna e la Madonna è stata “squalificata”.
Mentre leggevo queste parole, ho tirato un sospiro di sollievo per il mancato intervento, che avrebbe trasformato probabilmente la serata dedicata a Giulietta in un inopportuno sinodo apostolico.
Riporto qui, da youtube, lo stralcio della polemica, in modo che ognuno possa valutare se l’immagine della Madonna è stata squalificata (e tutto il resto).

Mi prendo la briga di sottolineare che:

1 – Nadia nel suo intervento sostiene che l’immacolata concezione della Vergine è un modello di confronto irraggiungibile per le donne cattoliche. E questo è un dato di fatto, non un’opinione (salvo altre immacolate concezioni di cui io non sia al corrente).
I modelli di confronto irraggiungibili non riescono quasi mai ad essere semplicemente degli esempi da seguire, ma portano tendenzialmente con sè subdole frustrazioni e opportuni scoraggiamenti: questa è un’opinione, e la aggiungo io ora.

2 – Nadia sostiene che il cattolicesimo, così come altre religioni, ha combattuto molte lotte sulla pelle delle donne: questo è un altro dato di fatto (vedi, ad esempio, l’aborto o il controllo delle nascite).
Il fatto che ci siano religioni che combattono battaglie molto più aspre non significa che quelle della nostra siano meno gravi o addirittura inesistenti e giustificabili: questa è un’opinione (mia).

3 – Nadia aggiunge che per alcune donne cattoliche (e io aggiungo: per la maggior parte) seguire alla lettera i dettami della loro religione per quanto riguarda la sessualità è pressoché impossibile, soprattutto nel momento in cui si devono confrontare con la maturazione della loro femminilità: questo è un altro dato di fatto.

Per quanto ne so io (ma forse non ne so abbastanza) i dettami del cattolicesimo riferiti alla sfera sessuale prevedono che:

  • Non ci siano rapporti sessuali al di fuori del matrimonio (e la percentuale delle persone che non arrivano vergini al matrimonio avvalora ampiamente il postulato enunciato al punto n. 3)
  • Il sesso (puramente intra-matrimoniale, l’unico contemplato) sia finalizzato all’unione carnale d’amore (e non al piacere) a sua volta finalizzata alla procreazione. Questo ovviamente implica l’esclusione dei sistemi anticoncezionali, sebbene i “naturali” siano oggi tollerati.

Tengo a precisare che “il salto della quaglia”, altrimenti conosciuto come “coito interrotto” è comunque un sistema anticoncezionale, seppur rudimentale.
Detto questo, credo che alla mia presentazione – riguardo all’argomento in questione:
A – non sia stato detto niente di opinabile
B – non sia stato detto niente di squalificante nei confronti della Madonna
C – Il cattolicesimo non sia assolutamente stata presentata come una religione anti-donna, ma sia semplicemente stata enunciata una difficoltà OGGETTIVA nella gestione di certi dettami.
Da questo presupposto si potrà poi partire per dibattiti ulteriori e più approfonditi, ma detesto le fanta-congetture su ciò che non è stato né detto né pensato.


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