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In questo periodo alcune amiche stanno per rientrare a lavoro dalla maternità e sto vivendo indirettamente la loro ansia e rivivendo la mia di qualche mese fa. Penso di non dire nulla di nuovo se parlo dell'ansia di staccarsi da quel frugoletto che pensi che senza di te non potrà stare (anche se in realtà sei tu che non potrai più stare senza). Se parlo dei sensi di colpa perchè potremo dedicargli meno tempo. E se parlo del pensiero che non ci amerà più perchè lo abbiamo abbandonato. Insomma, non è proprio un momento facile. Sono tante le paure e tutte noi, con qualche rarissima eccezione, abbiamo almeno una volta pensato che fosse il caso di cambiare vita e lavoro per stare più tempo con i nostri bimbi. Trovare un altro lavoro, fare un part time o fare solo la mamma. Io le ho pensate tutte ma poi alla fine nessuna funzionava per il più semplice dei motivi: "no money, no way!”Ma poi mi sono anche detta che non era giusto cambiare solo perché in Italia non c'è tutela. Non tutte possono rinunciare al lavoro ma sicuramente tutte possiamo unirci e cercare di cambiare le cose.
Siccome in queste situazioni, cosi come in tante altre, credo che il networking sia essenziale per trovare nuovi spunti, nuove idee o anche solo per non sentirsi sole ho deciso venerdì sera di partecipare ad un aperitivo “illegale” organizzato da Lefunkymamas. Non temete, niente di davvero illegale. Ci siamo riunite per confrontarci sulle difficoltà e le opportunità di conciliare il lavoro alla maternità.Quello che è emerso è che le difficoltà sono tante. In Italia stiamo ancora solo accennando a parole come smart working e telelavoro. La cultura del presenzialismo a tutti i costi e del più ore stai seduto alla scrivania e più produci purtroppo è ancora radicata nella mentalità delle aziende. Immagino che sarà successo a tutte di sentirsi dire “hai fatto mezza giornata oggi?” e magari guardando l’orologio sono le 18. La vera donna manager, quella che produce e fa profitto, sta in ufficio fino alle 22. Che poi se stiamo li a contare le ore che ha lavorato sono meno della metà tra pause caffè e pause pranzo lunghissime!
Abbiamo ascoltato storie di mamme che si sono dovute reinventate con le proprie forze e i propri risparmi perché il lavoro cosi concepito non si conciliava con la maternità e soprattutto il mobbing dei colleghi e dei capi non dava altra scelta. E’ stato bello e motivante ascoltarle e per un attimo ho pensato”bello, lo faccio anche io”. Ma la verità è che non è cosi facile per tutte. Ci sono donne che purtroppo non possono rischiare e non possono permettersi di rimanere senza stipendio neppure per un mese. E questo ti tarpa le ali. Nessuno ti finanzia.
Nonostante la strada sia ancora lunga, quello che mi è rimasto da questo incontro è sicuramente la consapevolezza, ancora una volta, che se noi donne agiamo tutte insieme e rimaniamo unite saremo in grado di cambiare le cose. Qui trovate lo #Storify del live twitting.
Vi lascio con questo articolo di wired.itdi un mesetto fa, con un’intervista ad Alessia Mosca capogruppo Pd alla Commissione politiche europee e promotrice della proposta di legge sullo smart working in Italia, in
cui si parla anche di “lavoro agile".