Sono rimasto soddisfatto da questa mia prima lettura di Richard Ford.
Donne e uomini è un libro costituito da un insieme di tre racconti accomunati dal dialogo interiore dei protagonisti.
In particolar modo il primo e l’ultimo, intitolati rispettivamente Il donnaiolo e Occidentali, hanno molto in comune sia come soggetto che come ambientazione.
Gran parte degli avvenimenti infatti trova un suo svolgimento nel centro di Parigi e in entrambi i casi si parla di donne e di uomini che attraversano crisi personali o di coppia.
Il secondo racconto, che porta il titolo di Geloso, è invece una storia differente dalle altre due, sia per il protagonista che per l’evoluzione vera e propria della vicenda, tanto che alla fine del libro appare non molto in linea con il resto.
Le atmosfere sono malinconiche, in alcuni momenti al limite della depressione.
Le incertezze, i dubbi, le indecisioni, sono la colonna portante del pensiero dei protagonisti maschili dei racconti parigini; tutto ciò porta ad un loro senso di insoddisfazione generale che si ripercuote sulle azioni in maniera determinante.
Le donne in apparenza vengono analizzate in maniera meno profonda, ma dietro le azioni messe in pratica e agli atteggiamenti tenuti, esse hanno un ruolo altrettanto importante dei loro corrispondenti maschili.
Senza dubbio è su di loro che si può accendere un dibattito più vivace, perché hanno una caratterizzazione meno esplicita e dunque più intrigante dal punto di vista del lettore.
Una serie di frasi estrapolate da ciascun racconto può meglio rendere l’idea delle cose di cui si sta cercando di parlare; a volte sono riflessioni del protagonista, altre sono il commento o l’analisi della voce narrante.
In molte di esse c’è il richiamo alla responsabilità individuale delle proprie azioni, in quanto il pensiero profondo che ciascuno possa essere artefice del proprio destino, almeno per quanto riguarda la vita privata, è sempre molto presente.
Direi infine che Donne e uomini è libro sulle crisi esistenziali in genere, più che sulle questioni sentimentali.
Dal racconto Il Donnaiolo:
“Ma non c’era rimedio: non poteva farsi piacere cose che non gli piacevano.”
“E in fondo era molto facile: un momento si è immersi completamente in una vita e un attimo dopo se ne è completamente fuori.”
“Le cose che tengono insieme una buona vita sono così piccole e impalpabili che possono anche passare inosservate. Eppure era facile incasinarle senza neanche rendersene ben conto.”
“Una cosa come quella non aveva alcuni scopo, ma semplicemente aveva inizio e fine in lui stesso. Era proprio questa la vaga sensazione che non era riuscito ad articolare con precisione negli ultimi giorni. Voleva che le cose, tutte le cose, buone o cattive, fossero solo per ed esclusivamente per lui stesso.”
Dal racconto Geloso:
“Succedono un mucchio di cose prima che uno apra gli occhi e capisca cos’è la vita.
Ma non la puoi cambiare. Dunque cerca di non fartene logorare troppo.”
“Avrebbe detto a mia madre di tornare subito a casa o altrimenti di correre il rischio di restare sola per sempre.”
Dal racconto Occidentali:
“Era possibile ad esempio che i suoi genitori si odiassero. Ma odiarsi per loro era più importante che cercare qualcun altro da amare o di amare qualcun altro.”
“I cambiamenti si riconoscevano, credeva, non da ciò che gli altri pensavano di te, ma da ciò che tu pensi di te stesso.”
“Ma c’era stato un momento, nel lasciare il negozio di giocattoli, in cui Matthews aveva pensato di non tornare indietro, di fare un lungo pranzo solitario, di comprare il sigaro che aveva immaginato e di uscire per una lunga, lunghissima passeggiata.”
Tempo di lettura: 5h 56m