Uno studio inglese ha mostrato ciò che da sempre sappiamo: gli uomini che si ammalano si lamentano più delle donne e non tanto perché la soglia di dolore dei primi sia più bassa (la soglia del dolore varia da individuo a individuo, ma non sembrerebbe essere legata alla differenza di genere), ma perché attraverso il lamentarsi esprimono bisogno di attenzione. E’ come se gli uomini pensassero: ‘a cosa serve avere due linee di febbre, se la mia donna non se ne accorge e accorgendosene, non mi ricopre di affettuose attenzioni?’ Va da sè che le due linee di febbre non bloccano a letto e non provocano assenteismi dal lavoro, anzi glistakanov indisposti si sentiranno ancora più in diritto di lamentarsi (e vantarsi). Non è che in ogni uomo c’è ancora quel bambino che, essendosi sbucciato il ginocchio, corre dalla mamma per farsi consolare (e magari il ginocchio se lo sbuccia apposta)? Oppure questo maschio(?) atteggiamento si ricollega a una delle scene principali dell’immaginario erotico maschile, almen0 degli anni ’70: l’essere accuditi da una procace infermiera?
E le donne? Si lamentano meno, ma si ammalano di più. Povere loro: malate e nel contempo costrette a sopportare i lamenti degli uomini!