Doping e integratori: sostanze vietate facilmente acquistabili su Internet
Il loro utilizzo è vietato in Italia e in molti Paesi europei, eppure da anni giovani e adulti che frequentano le palestre acquistano su Internet integratori alimentari: basta collegarsi al sito di Amazon (gigante delle vendite online) e scegliere il prodotto desiderato. In molti casi però non si tratta di semplici integratori ma di pillole con principi attivi utilizzati per i farmaci.
Gli acquisti on line crescono continuamente in quanto l’acceso alla rete è semplice, i prodotti funzionano e il mercato è poco controllato. Secondo stime attendibili, la sezione degli integratori comprende 148.000 referenze acquistabili senza problemi dai cittadini italiani. L'operazione è permessa in quanto gli integratori risultano almeno in parte conformi alla normativa inglese che però su alcuni aspetti differisce sostanzialmente da quella vigente nel nostro Paese. Esistono anche società di e-commerce specializzate in integratori che operano indisturbate dal Portogallo e dalla Slovenia perché vendono in altre nazioni e ciò impedisce alle autorità locali l'adozione di misure restrittive.
Visitando il sito di Amazon si notano barattoli di multivitaminici (spesso con dosaggi da cavallo) e molti prodotti dai nomi insoliti a base di principi attivi ben conosciuti dagli giovani atleti. La normativa prevede la presenza di informazioni precise sull’integratore, con la descrizione completa delle diciture riportate sull’etichetta. Ciò però non sempre avviene e su Amazon si trovano centinaia di barattoli privi di indicazioni sugli ingredienti, sulla composizione e senza le modalità d’uso.
“Stiamo monitorando insieme ai Nas la situazione – ha spiegato Simona Pichini ricercatrice del Dipartimento del Farmaco dell’Istituto superiore di sanità. Il problema non riguarda solo gli integratori ma anche psicofarmaci, ormoni, Viagra e anche sostanze classificate come droghe. Le questioni sono complesse perché il dosaggio sovente risulta diverso rispetto a quello dichiarato (sia in eccesso sia in difetto). La situazione degli integratori è forse quella meno grave, visto che il 90% dei prodotti venduti su internet sono mutivitaminici e altri prodotti correnti, mentre nella rimanente quota troviamo pre-ormoni e sostanze dopanti. Il mercato è in espansione perché le pilloline costano meno rispetto ai listini italiani, non bisogna andare dal medico per la ricetta e si può fare l’autoprescrizione. Per contro c’è il grosso problema dei dosaggi scorretti e quello della purezza di principi attivi oltre all’assenza del controllo medico assolutamente necessario quando si usano certi prodotti”.
Ecco alcuni esempi di integratori acquistabili on line.
1) Pre Work Oyt Powder: è uno dei prodotti più venduti nella sezione Health-Supplements di Amazon ed è presentato come potenziatore della massa e della forza muscolare. Contiene metilexaneamina, una sostanza vietata in Italia perché dopante.
2) Il DHEA: sigla ben nota agli addetti ai lavori perché indica uno steroide endogeno utilizzato illegalmente per ingrassare i bovini negli allevamenti.
3) Stimolanti del testosterone senza informazioni sugli ingredienti o sulle avvertenze d’uso.
4) Integratori con efedrina, un farmaco broncodilatatore considerato sostanza dopante, vietata anche in USA .
5) In rete si trova anche il sito in italiano Prozis che ha sede in Portogallo, ma opera a livello mondiale. La sezione dedicata agli integratori per lo sport sia classificata con la frase "malattia prevenzione e trattamento" che è assolutamente vietata dalla normativa di legge.
6) Un altro sito italiano, però allocato in Slovenia, è Musclenutrition, da dove vende un ricco campionario di integratori proibiti.
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