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Dopo 32 anni in Irpinia arrivano fondi per completare la ricostruzione post terremoto.

Creato il 20 giugno 2012 da Ilazzaro @Ilazzaro

Dopo 32 anni in Irpinia arrivano fondi per completare la ricostruzione post terremoto.

 

Mentre in Emilia si cercano i fondi necessari per la ricostruzione, in Irpinia, dopo 32 anni, arrivano 51 milioni di euro per completare la ricostruzione di un terremoto che colpì Campania e Basilicata e che causò circa 280.000 sfollati, 8.848 feriti e 2.914 morti.

Con buona pace di chi ha preso gli Irpini a modello di inefficienza, comparandoli, non senza cattivo gusto, a terremotati d'altre regioni, bisogna dire che molti dei fondi stanziati a suo tempo finirono nei rivoli della malapolitica ed altri giunsero spesso ai comuni senza essere mai distribuiti.Ed è difficile pensare alla ricostruzione senza soldi.

Tuttavia grazie all'abnegazione ed alla buona volontà degli abitanti delle aree terremotate dell'Irpinia la maggior parte dei centri abitati sono già stati tutti quasi completamente ricostruiti e questa ultima tranche servirà per eventuali completamenti.

Così al Corriere della Sera spiega Franco Romano, ingegnere, componente del gruppo di lavoro al Ministero: “Si è data la possibilità di presentare domande per ottenere i fondi fino a otto anni dopo il sisma – spiega – mentre in un primo momento la forbice era di 4 anni. E’ chiaro che chi veramente aveva necessità di quei soldi per rimettere in piedi la propria casa o le sue attività, ha fatto la domanda subito, mentre i “ritardatari”, probabilmente non avevano fretta perché non avevano subito danni reali. Inoltre, il perimetro degli interventi si è allargato a dismisura fino a comuni come Sorrento o quelli della costiera amalfitana, che niente c’entravano con il sisma. Questo fu quello che io chiamo terremoto politico e cioè sprechi determinati da trattative politiche. D’altronde, i soldi utilizzati per la ricostruzione delle case (dati fino al 2002 ndr) sono quasi 12 miliardi di euro: denaro speso bene, perché i paesi dell’Irpinia sono quasi tutti ricostruiti. Ciò che da dieci anni a questa parte viene distribuito è una percentuale irrisoria rispetto a quanto è stato speso.Anche questi nuovi fondi saranno difficili da assegnare perché è passato troppo tempo e le cifre sono esigue. O meglio, diventano esigue perché, nonostante nel complesso siano tanti soldi, bisognerà distribuirli in molti comuni e quindi la somma si assottiglia, soprattutto se si considera che le amministrazioni devono poi a loro volta cercare gli assegnatari e ulteriormente dividerle”.


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