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Dopo aver letto il suo libro, ho pensato bene di indagare...

Creato il 19 ottobre 2015 da Temperamente

Dopo aver letto il suo libro, ho pensato bene di indagare l’anima dell’oscuro poeta Mithraglia, scoprendo che non è poi ne tanto oscura né tanto poetica – ma questo in fondo lo sapevo già. Una breve intervista per capire perché ha deciso di pubblicare il suo libro, Non ti meriti niente, e se ha qualche progetto in corso…

Da quanto scrivi e perché lo fai?
Scrivo da tanto, non ricordo precisamente quando ho iniziato, mi sembra l’ho fatto perché volevo raccontare qualcosa. La prima cosa che ho scritto era un atteggiamento di bullismo nei miei confronti, la seconda cosa che ho scritto è stato un atto di mio bullismo nei loro confronti… come dire, l’ho ripresi uno alla volta col tempo. Lo faccio perché mi viene spontaneo, se mi sforzassi di più non lo farei.

Autopubblicazione. Perché e come ti sei trovato… raccontaci com’è andata.
È andata bene! Inizialmente cercavo disperatamente una casa editrice, ma tutte mi rifiutavano (sigh). Poi ho letto un articolo sul web che diceva che l’autoproduzione è assimilabile al punk (molte band, tipo i Sex Pistols se non erro, inizialmente si autoproducevano) e questo mi ha dato più libertà e voglia di fare, senza vincoli e senza doveri… in effetti con il web si arriva ovunque oramai. Ovviamente sono molto criticato per questa scelta, perché “mi piace giocare facile”… a me non piace giocare facile, mi piace vincere facile però. Sono sempre stato affascinato dall’economia, uno dei principi a cui faccio molto riferimento: minimo sforzo, massimo rendimento.

Qual è la parte più difficile, sempre relativamente alla pubblicazione?
Direi la distribuzione è un po’ una noia, ma anche la correzione e l’impaginazione, ma con qualche buon “alleato” tutto diventa più semplice.

Perché poesie?
Perché è quello che mi riesce. Scrivo anche racconti, dipende in quale modo voglio raccontare.

Chi sono i tuoi modelli, ammesso che tu ne abbia…
Tutti hanno dei modelli, magari non li copio pedissequamente per orgoglio personale, però ci sono molti “artisti” che seguo con piacere. Dai Nirvana a Nick Cave, da Bukowski a Burroughs, dai Futuristi a Woody Allen.

Ma tu ti meriti qualcosa?
Sì che mi merito qualcosa: sesso e successo.

E i tuoi lettori si meritano di leggerti?
Sì che se lo meritano e mi ripagheranno con: sesso e successo.

Che ne pensi dei gruppi di poesia sui social network?
Dovrei frequentarli, ma non li frequento. Non frequento i gruppi di poesia reali, figuriamoci se li frequento virtuali.

Progetti in corso (prossime presentazioni, concorsi ecc…)?
Devo fare mille cose (sigh). Provo ad organizzare un tour di reading (anzi se qualcuno vuole può darmi una mano), concorsi non ne faccio, scrivo molto, sto preparando il nuovo libro.


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