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Dopo Genova e Legnano, ora c’è anche Lodi

Creato il 12 novembre 2010 da Lorenzo_gigliotto

“In Francia vari centri si contendono le centrali nucleari perché portano lavoro, benessere, ricchezza e prosperità. Considerando ciò, perché non costruire una bella centrale nucleare nel lodigiano?” quando ho letto questa affermazione, su ‘QN il Giorno’ quasi cadevo dalla sedia. Vi rendete conto? Giusto 3 giorni fa, quando Genova si era offerta di ospitare la sede dell’Agenzia per la Sicurezza Nucleare, avevo ipotizzato che nei tempi a venire si sarebbe potuta creare la fila di città disposte ad ospitare la sede dell’Agenzia. Intanto perché è un’idea ragionevole (attirerebbe scienziati come il miele attira le api, e quindi ne nascerebbe un polo di ricerca e sviluppo); e poi ragionavo sul fatto che magari altre città avessero solo bisogno di vedere qualcuno farsi avanti per primo (noi italiani siamo fatti anche così..). Tutto questo 3 giorni fa. L’altro ieri avevo commentato che Legnano si era fatta avanti per la stessa ragione, e mi aveva molto colpito che fosse passato solo un giorno.
Adesso leggo di questa proposta avanzata da un consigliere comunale di Lodi, cui si aggiunge la voce di un collega di partito (Pdl) che dice “il ritorno al nucleare è necessario per garantire l’indipendenza energetica”. A onor del vero, perché sia una cronaca completa, devo anche rilevare l’opposizione manifestata da una consigliera del Pd, secondo cui “il nucleare è un sistema industriale moribondo da anni. Il referendum del 1987 non è un vasetto di yogurt in scadenza”. E qui ho da obiettare che il nucleare non è affatto moribondo: casomai è statico da anni. Nel senso che non si costruivano nuove centrali. Ora ve ne sono decine in cantiere. Decine. E ne stanno commissionando molte altre. Il che significa che è un ramo d’industria che sta rifiorendo. Basti pensare che proprio gli Stati Uniti hanno stanziato diversi miliardi per costruire nuove e modernissime centrali atomiche. Insomma, tutto si può dire tranne che Obama sia fuori di testa, avendo lui puntato la sua campagna elettorale su trasparenza e responsabilità…
Naturalmente è chiaro che il mondo non investe solo nel nucleare. E nemmeno noi dovremmo farlo, lo dico sempre. I migliori investimenti si fanno, per come la vedo io, diversificando. E al di là del mero investimento c’è una questione di mix energetico, di normative comunitarie che ci vincolano in tal senso e infine (molto importante, tanto che lo ripeto continuamente): se tanto ci piacciono le rinnovabili dobbiamo accettare che il nucleare serve per garantire il necessario sviluppo proprio alle rinnovabili. A tal fine occorrono fondi, e i fondi si ricavano da fonti altamente redditizie (in termini economici ed energetici). E la fonte più ‘prestante’ al momento, piaccia o no, è proprio il nucleare. Anche solo perché produce senza sosta. Insomma, è onesto sottolineare che a Lodi in consiglio comunale si è creata una contrapposizione. Ma è un fatto positivo: la contrapposizione è l’anima della dialettica. Se ne parla. E’ molto importante. Così come sarebbe importante un nuovo referendum. Leggevo (sia qui che su Polis) che reintrodurre il nucleare così come lo si sta facendo violerebbe la volontà espressa dal referendum 23 anni fa. Forse formalmente.. nel senso che formalmente non è stato decretato, o deciso, o verificato il contrario. Ma le opinioni e le propensioni mutano nel tempo: è fisiologico. Altrimenti avremmo ancora le stesse leggi di 2000 anni fa, non credete? È un principio giurisprudenziale.. ma è anche un fatto oggettivo: io per esempio ho cambiato idea. E credo che per moltissimi altri sia lo stesso. Premesso ciò, non avrei problemi ad andare a votare di nuovo. Così sarebbero soddisfatti coloro che ritengono sia calpestata la volontà popolare e allo stesso tempo si spazzerebbe via ogni dubbio su cosa fare.



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