Dopo il santuario di padre Pio, Avetrana, L’Aquila adesso è il turno della gita al Giglio, per vedere la nave.

Creato il 23 gennaio 2012 da Slasch16

Ad una gita, sperando nel miracolo, o nei luoghi delle tragedie per sentirsi vivi e fortunati noi italiani non rinunciamo mai. Ad Avetrana hanno dovuto mettere le transenne per bloccare i gitanti festivi che invadevano il paese con una curiosità morbosa per i luoghi oggetti dei plastici di Porta a Porta.
Qualcosa di simile è successo all’Aquila ma, a distanza di quasi tre anni, nessuno se ne ricorda più e L’Aquila, il centro dell’Aquila è come tre anni fa. Distrutto.
Adesso siamo distratti dal naufragio della  Concordia, fortunatamente l’isola del Giglio non è raggiungibile facilmente come Avetrana o L’Aquila, qualcuno più curioso degli altri potrebbe noleggiare un elicottero e, con un po’ di fortuna, vedere un cadavere che galleggia per fotografarlo con il telefonino e poi raccontarlo agli amici.
Io vi offro il pullman, al resto pensateci voi, ho altri interessi.
Per esempio: quanti lavoratori clandestini c’erano sulla nave? Lavoratori delle pulizie, camerieri, prostitute a disposizione nel pacchetto tutto compreso?
Non so, vedremo. 


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