Il giorno stesso della riunione dei sindaci azionisti di Padania Acque spa per decidere sull’acquisizione delle quote della partecipata Idrodep, che contiene azioni di proprietà della multinazionale francese Véolia, il consigliere d’opposizione di Crema Antonio Agazzi, del gruppo “Servire il cittadino”, chiede di attivare la “Casa dell’Acqua” che a ben due amministrazioni precedenti non è riuscita. Sarà finalmente possibile? Ce lo auguriamo! Ecco il testo di Antonio Agazzi:
Casa dell’acqua lodigiana, visto che siamo in tempi di Provincia Cremona-Lodi
Al Sig. Sindaco del Comune di Crema
Stefania Bonaldi
Al Sig. Presidente del Consiglio Comunale di Crema
Matteo Piloni
Oggetto: Interpellanza relativa all’attuazione di due deliberazioni del Consiglio Comunale – votate all’unanimità, ma rimaste lettera morta – con cui si impegnavano le Amministrazioni Ceravolo e Bruttomesso a realizzare una “Casa dell’acqua” sul territorio del Comune di Crema.
Il sottoscritto Antonio Agazzi, Consigliere Comunale di Crema per il Gruppo “Servire il cittadino”, presenta la seguente interpellanza perchè sia iscritta all’ordine del giorno dei lavori del prossimo Consiglio Comunale.
In data 27 Gennaio 2003 – governava Crema il Sindaco Claudio Ceravolo, con una Maggioranza di Centro-Sinistra – l’allora Consigliere di Minoranza Paolo Mariani otteneva l’approvazione unanime, da parte del Consiglio Comunale, di una Mozione con cui si dava mandato alla Giunta Municipale affinchè anche a Crema venisse installata “almeno una sorgente di acqua minerale da distribuire gratuitamente ai cittadini”.
Non se ne fece nulla e, ironia della sorte, a distanza di ben otto anni, – con Bruno Bruttomesso Sindaco di Crema, sorretto da una Maggioranza di Centro-Destra – toccò a tre Consiglieri della Minoranza di Centro-Sinistra (Stefania Bonaldi, Matteo Piloni e Gianemilio Ardigò) presentare, il 13 Ottobre 2010, una Mozione con cui si invitava l’Amministrazione Comunale “a lavorare per la realizzazione di una Casa dell’acqua nel Comune di Crema”; Mozione puntualmente approvata all’unanimità, nel corso dell’adunanza del 15 Febbraio 2011.
Nelle premesse di quest’ultimo documento si rilevava come “l’acqua del rubinetto, dati alla mano, è sicura e di qualità superiore rispetto a quelle in bottiglia e consente di risparmiare sia in termini economici che ecologici”; si sottolineava come “la Casa dell’acqua permette di far approvvigionare direttamente dalla rete comunale circa 400 famiglie al giorno, garantendo Loro un considerevole risparmio economico”; si citavano i dati ISPES, contenuti nel Rapporto Italia 2008, secondo i quali “l’acqua minerale ha un costo mediamente superiore di 1.000 volte rispetto a quella del rubinetto”; si evidenziava il fatto che “la Casa dell’acqua contribuirebbe a contrastare nel concreto l’inquinamento. Basti pensare che, nonostante i ripetuti sforzi nel campo della raccolta differenziata, solo un terzo delle bottiglie di plastica viene riciclato. Ogni singola Casa dell’acqua potrebbe far risparmiare all’anno la produzione di circa 1.000.000 di bottiglie di plastica, il che equivale a più di 50 camion in meno sulle strade, per il loro trasporto”. Per inciso, si tratta di considerazioni – quelle citate alla lettera – che lasciano allibiti rispetto al grado di coerenza di chi, oggi alla guida della città, si è pubblicamente esposto in una battaglia, in senso esattamente opposto, contro una decisione, certo opinabile, assunta dal Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Crema; per non parlare del Consigliere Regionale Agostino Alloni, tra i fautori dell’approvazione all’unanimità, in Consiglio Regionale Lombardo, di una Mozione in cui si invitava il territorio a realizzare, per tutte le ragioni sopra elencate, “Case dell’acqua”.
In ogni caso, tutto ciò premesso, sono a chiedere alla S.V.
- se ritenga di operare affinchè si addivenga, finalmente, all’attuazione delle due predette delibere consiliari, realizzando a Crema una “Casa dell’acqua”; ricordo che esiste un progetto, in tal senso, elaborato con S.C.S., che sarebbe buona cosa riprendere e concretizzare;
- in caso affermativo, se non si possa identificare in Via Gramsci, nel sito su cui da troppo tempo insiste la residua struttura di un distributore di carburanti dismesso, l’ubicazione idonea a ospitare l’eventuale “Casa dell’acqua”.
P.S.: A proposito di siti ospitanti residue strutture di distributori di carburanti dismessi, avete assunto qualche decisione in merito a quello compreso tra Via Diaz e le Mura Venete contigue a Porta Serio? Dopo la trattazione della mia interrogazione, non ho più avuto notizie al riguardo!
Grato per la considerazione che vorrà riservare alla presente, porgo i miei più cordiali saluti.
Antonio Agazzi
Consigliere Comunale del Gruppo “Servire il cittadino”
Crema, 08 Ottobre 2012
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