Suggestiva visione d'insieme della stanza
Dopo averci versato sopra tanto miele è finalmente arrivato il momento di gettare un po' di fango anche sulla Birmania. Lo faccio sia perché sono un po' stronzo e non riesco a evitarlo, sia perché non credo che esaltare i pregi di una cosa e insabbiarne i difetti giovi alla cosa stessa, di qualunque cosa si tratti.Come avrete già notato se avete letto i post precedenti questo paese simpatico e affascinante ha anche le sue macchie. La Birmania innanzitutto non è un posto pulito. La spazzatura è accumulata ovunque, lungo le strade, sulle pendici delle colline e le sponde dei corsi d'acqua: se un birmano si ritrova con un sacchetto di plastica vuoto in mano lo getta, ovunque si trovi. Io comunque, dopo tutti gli anni passati a viaggiare nel S.E. asiatico, ci sono abituato. Sarò uno svitato ma un po' di sudiciume, diroccamento e colorata confusione spesso più che deprimermi mi tira su il morale. Il racket dei tassisti alle stazioni di autobus e treni o agli aeroporti è invece piuttosto fastidioso. Anche perché, dopo aver contrattato come uno strozzino per farti fregare comunque, ti accorgi che poche centinaia di metri più in là ci sono quelli più onesti a cui ovviamente non è permesso andare ad aggredire chi è appena arrivato. Soluzione: cercare appunto quelli onesti e contrattare, con decisione ma anche comprensione. Pure le possibilità di beccarsi un'intossicazione alimentare, viste le condizioni igieniche, sono abbastanza alte: bisogna stare attenti, ma senza paranoia, altrimenti non ci si diverte più. Male che vada si tratta solo di pisciare un po' di vellutata di merda col culo. Dopo un po' non ci sarà più nulla da espellere, e in breve il tutto ritornerà al buon vecchio stato solido.
Ma l'aspetto peggiore del paese per chi lo visita è, per il momento, la situazione degli alloggi.
Nell'ultimo anno, in seguito all'introduzione delle riforme del governo, il numero di turisti (e investitori, uomini d'affari, giornalisti, studiosi) si è moltiplicato. Non sono però stati costruiti nuovi hotel, ostelli e alloggi in genere, e molti di quelli che non avevano la licenza per ospitare gli stranieri non l'hanno nel frattempo ottenuta. Il risultato è che per 30 dollari a notte vieni infilato in un bugigattolo per cui non ne pagheresti 10-15. E se vuoi pagarne 10 è meglio che ti tappi gli occhi e il naso prima di entrare nel loculo che ti viene proposto. Io ho viaggiato spesso sintonizzato su queste ultime cifre (anche più basse a dire il vero: ricordo di aver vissuto per settimane a Chiang Mai in una squallida celletta da un euro a notte, con bagno privato!). L'ho fatto persino qui in passato. E per 5-10 dollari mi sono sempre state offerte stanze come quelle per cui ora i ragni birmani ne esigono 25-40. Parliamoci chiaro, non sono il tipo che si fa problemi a dormire in posti semplici, è essere preso per il culo che mi provoca dei violenti attacchi di allergia. Un paio di settimane fa, appena arrivato, mi è capitato addirittura di mettere il naso in una stanza da 80 dollari, per nulla migliore delle altre. Eh no signorie miei, accà nisciun è fess'...
Purtroppo negoziare il prezzo, cosa comune qui e nel resto del sud est asiatico, in queste condizioni è impossibile. In pratica gli albergatori si sono visti tramutati, loro insaputa, in una cricca di oligopolisti, hanno fissato dei prezzi assurdi e sono diventati dei pigri parassiti che osservano le mazzette di dollari entrare nelle loro casse senza muovere un dito per dare una mano di vernice alla parete scrostata, per riparare la serratura scassata, per cambiare la lampadina fulminata, spesso nemmeno per lavare il pavimento o il bagno. Chiedendo in cambio cifre per cui nei paesi limitrofi si trovano stanze di alta categoria in posti stupendi o centralissimi. Certo, nel giro di pochi anni chi ha proprietà e capitali costruirà dei nuovi alberghi, ostelli, guest house, resort e i pigri proprietari di questi tuguri saranno costretti a farsi il mazzo per sistemare le loro strutture cadenti, abbassando drasticamente i prezzi. Per ora però la situazione è assai frustrante.
Ecco le foto di una stanza a Mandalay. Prezzo: 30 dollari, non negoziabili. Non mi lamento dello squallore, non sono il tipo. Sono semplicemente allibito dal prezzo.
Ehi, c'è il condizionatore! Sì, sì, ma guarda anche che c'è attorno...
Un complesso intrico di tubi che termina con una doccia
Strato di muffa dietro al quale si possono notare dei minuscoli settori di parete
Altra doccia. Questa perde, quindi va poggiata a terra altrimenti il gocciolio riverbera nel bagno e ti tiene sveglio tutta la notte
Cavi scoperti, segni misteriosi, crepe, ecc...
Botola marcia che dà su una soffitta in cui non me la sono sentita di avventurarmi
La lampada senza lampadina
Simpatiche e creativissime decorazioni sulle pareti
Le ultime tre le ho prese in prestito dall'amico I
Strappi, sangue, fori di proiettile, boh
Vernice scrostata accanto al cuscino, con ogni probabilità un rudimentale messaggio lasciato da uno dei vecchi prigionieri
Nylon hotel, lo hanno chiamato...Nylon, cazzo...e pure hotel...doppio cazzo!