Tra i molti commentatori della tremenda crisi finanziaria mondiale e soprattutto europea, compresi i veri o sedicenti esperti del cosiddetto complottismo, non è molto citata la vera, evidente, strategia politico-economica dei potentati oggi così apparentemente invincibili nel nostro continente.
Sto parlando della spartizione in atto dei territori tra i vari potentati rappresentati a livello economico dalle macro-gestioni finanziarie e monetarie, le banche insomma. Costoro, che in Europa ormai fanno il bello e il cattivo tempo mediante alcuni strumenti molto efficaci, BCE ed EURO in testa, e che ormai non hanno alcuna difficoltà a far apparire i politici che abbiamo l'illusione di eleggere per quel che sono realmente: burattini - hanno ancora bisogno, per sfruttare efficacemente il mercato, di omogeneità dei territori e delle popolazioni.
Pertanto, a loro congeniale è una dittatura tanto spietata dal punto di vista amministrativo, quanto saggia e previdente per quel che concerne le varie crisi locali. Si tratti di fermenti autonomisti, come i legaioli di Bossi e Maroni da noi, o i Baschi, il Belgio, l'Irlanda eccetera; oppure di dittatori poco inclini o adatti al nuovo ordine, come Saddam Hussein o Gheddafi, compresi gli attuali regimi iraniani e siriani, tutti non sufficientemente assimilabili alla dittatura globale che avanza.
Il punto è che un tempo le guerre venivano utilizzate da costoro per fare soldi (tipico esempio, le grandi banche che finanziavano entrambi i contendenti di un conflitto: guerra uguale sicuro profitto); oggi, invece, è più importante la omogeneità territoriale piuttosto che ulteriore guadagno, dato che tramite l'Euro e i titoli, specie quelli tossici, i grandi gruppi hanno ormai fatto il pieno di valute.
L'oro, come sapete, non rappresenta più il parametro della ricchezza di uno stato, semmai è il solito bene-rifugio. Lo stesso concetto di ricchezza mobiliare sta mutando: ai diamanti e all'oro stesso, si preferiscono i minerali rari e rarissimi, indispensabili per le applicazioni industriali, scientifiche e belliche.
Spesso, per gettare fumo negli occhi, i media indicano nel petrolio la causa dei conflitti regionali, per esempio in Africa e in Asia, nascondendo appositamente la vera ragione di queste piccole ma sanguinose guerre che causano tanta sofferenza nelle popolazioni locali. Tra l'altro, esiste anche l'esigenza, da parte di quanti governano i processi evolutivi del Nuovo Ordine Mondiale, di garantire pienamente la circolazione della moderna arma di distruzione di massa: la valuta.
Pertanto, nella lista degli stati canaglia made in USA, esistevano, guardacaso, tutti paesi che mantenevano l'autonomia economica tramite monete indipendenti sostenute ovviamente dal mercato del petrolio o di altri gas naturali, ma anche di elementi molti meno noti ma molto più preziosi.
Per quanto riguarda l'Italia, ormai minima nella grande industria e in piena crisi per le manifatture, il ruolo previsto è evidentemente quello di bacino agro-alimentare e turistico, con nessun riguardo o interesse per le speranze e le ambizioni delle popolazioni interne.
La criminalità organizzata non sarà di alcun impaccio, in questa gestione moderna delle residue risorse nazionali, è garantito, vista la dipendenza fisiologica dalla politica o almeno da certi politici, gli amministratori dei processi interni del NWO.
I nostri giovani sono "incentivati" in ogni modo ad andarsene dal Paese; i lavoratori non avranno alcuna stabilità o garanzia. La stessa spesa pensionistica è destinata a ridursi progressivamente dato che da una parte si taglieranno le politiche sanitarie ed assistenziali e quindi si ridurrà la sopravvivenza di massa; dall'altra, i lavoratori dipendenti moriranno in gran numero durante il periodo di lavoro e comunque già sappiamo che, per i giovani che dovessero restare qui, sarà praticamente impossibile ottenere una pensione da lavoro.
Più probabile che vengano estesi i trattamenti di povertà per evitare eccessivi tumulti sociali: l'Italiano è talmente annichilito e depresso che solo per fame vera potrebbe ribellarsi.
In conclusione, la crisi che stiamo vivendo non è casuale e nemmeno un sottoprodotto delle normali per quanto oscene dialettiche interne al capitalismo. Si tratta di un piano studiato e voluto per disegnare intorno alla Germania e all' Inghilterra una stratificazione di economie, più o meno depresse e quindi ricettive di determinate importazioni, magari utili come serbatoi di manodopera a basso costo o riserva di merci a basso costo.
Non a caso, l'ottimo olio greco costa ormai pochissimo. E' solo un esempio banale, ma rapportatelo ai traffici di merci e prodotti e capirete, comprendendo anche come mai che vere follie tipo la TAV sono così importanti per i gestori del sistema attuale.
Non disturbate il macchinista, comunque, anche se il treno vi passa sulle scarpe.
Del resto, schiavi siamo, meglio ancora se idioti o silenti.