Stavo per non scrivere nulla su questi due film, questo perchè mi mettevano a disagio, non mi sentivo all’altezza per poterne parlare.
Ho cambiato idea.
Il primo dei due, The Wolf of Wall Street diretto da Martin Scorsese, riesce con una destrezza mostruosa ad attingere a differenti generi e a usarli tutti benissimo, c’è il registro comico, quello drammatico, più vari altri sottoprodotti particolari e nessuno è sottoutilizzato o inserito a sproposito, perchè in realtà la storia-vera-lo consente.
Dopo tutto è fatta di un sacco di momenti di genere diverso, la vita, no?
Accecante Leonardo Di Caprio, che finalmente ha “sbloccato” le sue capacità interpretative che da un po di tempo erano impostate su pilota automatico problema che lo stava affliggendo da un po di tempo e che in questo film riesce a farci sentire a disagio perchè troviamo il criminale che interpreta simpatico, Jonah Hill è un superlativo comprimario e compagno di malefatte.
E il resto del cast comunque non è certo da buttar via.
Magnifica colonna sonora.
L’ultima scena e specialmente l’ultima inquadratura, ritraggono la disperazione e il desiderio di avere una vita soddisfacente in una maniera tanto precisa e impietosa da far venire l’ansia.
Per ciò che riguarda A proposito di Davis posso semplicemente dire che, con la solita(ma che non stanca mai) precisione, i Coen sono riusciti a illustrare una storia di aspirazioni infrante e di eventi accidentali che hanno un sapore di destino beffardo, nell’era dei cantautori.
Bravissimi tutti gli interpreti, da Oscar Isaac a John Goodman, da Carey Mulligan fino a Max Casella.
Si, perfino Justin Timberlake.
Menzione speciale: Garrett Hedlund fa venire voglia di togliersi i vestiti, con quella voce (la responsabilità va al suo doppiatore Andrea Lavagnino).
Questo film può anche vantare la presenza dei più bei gatti dal pelo color miele/rossiccio dai tempi di Alien e Aliens Scontro Finale.
Colonna sonora a dir poco appropriata.
Andrea Spiga