di Marilisa Dones
Sabato 3 settembre Palermo Indignata ha effettuato altri due blitz: il primo di mattina è consistito nella pulizia di Piazza Alberico Gentili. Alle 11, come da manuale, sotto il pico del sole, ci siamo ritrovati davanti la villetta e inizialmente eravamo i soliti noti. Ma pochi minuti più tardi abbiamo accolto altri ragazzi, alcuni amici di amici e altri mai visti e conosciuti, arrivando ad una quindicina. Una signora, abitante del quartiere, si è unita a noi e ha lavorato instancabilmente non senza portare dei sacchi neri condominiali. Abbiamo differenziato tutti i rifiuti riempiendo una decina di sacchi.
Alla fine della pulizia abbiamo lasciato la nostra firma, con un cartello chiedendo ai cittadini di mantenerla pulita.
La piazza versava in condizioni pressoché pietose: bottiglie di birra, fazzolettini, sacchetti di immondizia abbandonata sul ciglio della strada, lattine, cartaccia (soprattutto schede per il parcheggio e volantini pubblicitari), coppette di gelato vuote, abbandonate sopra le siepi.
Questa piazza si trova tra via Libertà e Via Duca della Verdura, nel bel mezzo del quartiere “bene” di Palermo per eccellenza: in poche parole lo spettacolo era un bel salotto…lurido.
La situazione riscontrata rappresenta l’ennesimo esempio di come gli spazi della nostra città non vengano valorizzati né dagli enti preposti alla nettezza urbana né dai fruitori occasionali o meno.
Una notazione è d’obbligo: dal momento che nella piazzetta è situato uno dei chioschi più famosi della città, perché non dotare la piazza di cestini? In questo modo i visitatori che volessero gustare il gelato nella villetta e, non seduti ai tavolini del bar, non sarebbero “costretti” a lasciare i rifiuti dove capita. È ovvio che questa non può essere un valido motivo per giustificare un comportamento incivile, ma quanto meno sarebbe meglio non dare loro una scusa né un’attenuante.
Nel pomeriggio abbiamo percorso le strade del centro, piazza Castelnuovo, i portici di via Ruggero Settimo chiedendo “Un centesimo per il Comune”.
Si è trattato di un’operazione ovviamente provocatoria per contestare il fatto che, nonostante a Palermo ci siano molte mancanze, il Comune anche quest’anno ha il “conto in rosso”. Una raccolta fondi sui generis, uno sfottò, perché non si poteva offrire più di due centesimi. I fondi raccolti saranno consegnati al Comune.
Parallelamente abbiamo distribuito alcuni volantini (autoprodotti) recanti i punti cardine che animano le nostre iniziative, ottenendo un grande successo.
Il volantinaggio/raccolta fondi si è rivelato un’ottima occasione per incontrare i palermitani: abbiamo scambiato opinioni con molti passanti e le opinioni sul nostro operato erano per la maggior parte positive, poi c’era una minoranza che ci ha intimato di lasciare perdere, ché non c’è più niente da fare. Si trattava di uomini e donne sulla cinquantina, amareggiati perché i loro figli, laureati, sono a spasso o fanno l’altalena tra un contratto a progetto e uno a termine che viene rinnovato di mese in mese. Si tratta di situazioni incresciose, senza dubbio, ed era l’esasperazione e la sensazione di non poter far niente a parlare. Alla fine della conversazione, ci hanno promesso che al momento della protesta loro avrebbero manifestato con noi.
Sarò ripetitiva, ma è proprio contro questo modo di pensare che bisogna lottare. Il disfattismo non porta da nessuna parte, il lassismo peggio ancora. La disperazione va convertita in qualcosa di utile, bisogna protestare (ma non comportarsi come i “delinquenti”, come ci consigliavano alcuni passanti, facendo riferimento agli LSU che incendiano i cassonetti) senza dubbio, ma una protesta pulita e ineccepibile e non fine a se stessa.
Dopo le iniziative di sabato e grazie alla risonanza mediatica, molti gruppi e singoli ci hanno avvicinato auspicando collaborazione. Collaborazione che ci sarà per un fine comune: migliorare Palermo e svegliare amministrazione e cittadini per una città che possa essere fruita e possa diventare funzionale e vivibile, scrollandosi di dosso l’immagine di incuria e lassismo bilatelare che da troppo tempo viene associata alla nostra città.
Domani, domenica 18 settembre, Palermo Indignata ha in programma un’altra pulizia, questa volta nel “polmone” di Palermo, il Real Parco della Favorita (Appuntamento alle 17 a Piazza Alcide De Gasperi). Speriamo anche questa volta che i volontari siano numerosi e collaborativi.
Ad maiora.