C'è sempre un doppio livello nei segreti italiani:
quello della Rete atlantica dietro i neofascisti, quello dell'altra Gladio e della P2,
ci sono i neri dietro l'agenzia del crimine e a Capaci ci sono uomini del continente.
C'è stato anche un professionista del doppio livello, Giulio Andreotti.
DOPPIO LIVELLO
di Stefania Limiti
Chiarelettere, Collana Principio Attivo, pp 496, euro 18,60
PRETESTI
“La funzione storica di Cosa nostra è stata quella di costituire un corpo di polizia delle strutture parallele.”
Domenico Sica, ex alto commissario per la lotta alla mafia.
“La P2 è un prodotto di importazione americana.”
Francesco Cossiga.
“Non penserà mica che fu opera soltanto di quattro mafiosi?...
Mi creda, quei poveri scemi piazzati nella casetta sopra la curva dell’autostrada credono davvero di aver compiuto un attentato con tutti i crismi della professionalità…
non si sono accorti che altri, ben più all’altezza di tali situazioni, hanno fatto tutto con grande capacità, lasciando a loro solo l’effimera illusione di essere veri criminali...”
Testimonianza all’autrice di un ex gladiatore siciliano.
“Il nostro paese ha subito una forma molto aggressiva di ‘consociativismo occulto di destra’ perché gli apparati dello Stato hanno lavorato a stretto contatto con gli uomini del neofascismo.”
LA RETE ATLANTICA, OVVERO LA STORIA ITALIANA MANOVRATA DAI SERVIZI SEGRETI INTERNAZIONALI
“Dagli anni Sessanta in poi, ufficiali delle basi Nato italiane hanno coltivato rapporti con elementi di Ordine nuovo.
Questi signori… sono diventati coprotagonisti dello stragismo, verosimilmente manovrati anche dai nostri servizi militari.”
Giudice Carlo Mastelloni, 1998.
“L’area veneta è stata il cuore della Rete atlantica in Italia. Lì si concentravano le materie prime essenziali: strutture e organismi militari Usa e Nato e tanta manovalanza nera disponibile a collaborare.”
“Il governo degli Usa ha mandato soldi alla P2.
La somma toccò anche la cifra di dieci milioni di dollari al mese. La Cia si era servita della loggia di Gelli per creare situazioni favorevoli all’esplodere del terrorismo in Italia.”
Testimonianza dell’agente Cia Richard Brenneke, agosto 1990.
SCHEDA
L’Italia è un paese sempre in cerca della verità, incapace di fare i conti col proprio passato. Il doppio livello non è la fotografia di una mente diabolica che avrebbe deciso i destini del nostro paese. Il doppio livello è un progetto di potere, chiaro e organizzatissimo, il cui esito finale è sempre stato quello di camuffare e coprire con “false bandiere” il reale corso degli avvenimenti. Non un contropotere, ma il potere tout court: cinico, invisibile, violento. In questo libro trovate i nomi e le biografie di chi è coinvolto nella destabilizzazione che ha segnato il nostro paese, da Portella della Ginestra fino ai delitti eccellenti di Falcone e Borsellino passando per piazza Fontana, l’Italicus, piazza della Loggia, la P2, Gladio...
Un lavoro di ricostruzione durato anni che, senza dietrologie, collega piste disseminate in decine e decine di procedimenti giudiziari. Un materiale enorme, fatto anche di testimonianze inedite e decisive come quella di un ex appartenente a Gladio che molto sa sulle dinamiche della strage di Capaci e sul perché la mafia c’entri solo in parte. L’autrice racconta la nascita della cosiddetta Rete atlantica e come sia stato possibile che uomini della Nato operativi nelle basi italiane e funzionari Cia abbiano stretto legami forti con appartenenti a gruppi neofascisti, da Ordine nuovo ad Avanguardia nazionale. Molti di questi diventeranno pedine dello stragismo. Il doppio livello cerca ambienti in cui infiltrarsi o da costruire ad hoc, come nel caso della P2. E uomini di fiducia, come Giulio Andreotti. Il libro dimostra che l’Italia è stata per anni eterodiretta, complice anche la fragilità istituzionale, e c’è già chi legge gli ultimi avvenimenti politici come una possibile ricaduta in un passato che a maggior ragione oggi non dobbiamo dimenticare.
Stefania Limiti è nata a Roma ed è laureata in Scienze politiche. Giornalista professionista, ha collaborato con varie testate su temi di attualità politica. È autrice de I FANTASMI DI SHARON (2002), di “MI HANNO RAPITO A ROMA.” MORDECHAI VANUNU SEQUESTRATO DAL MOSSAD, LA BOMBA ATOMICA ISRAELIANA, UNA SPY STORY (2006) e de IL COMPLOTTO. LA CONTROINCHIESTA SEGRETA DEI KENNEDY SULL’OMICIDIO DI JFK (2012). Con Chiarelettere ha pubblicato L’ANELLO DELLA REPUBBLICA (2009), più volte ristampato.