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Dormire nel lettone

Da Infanziadelbambino

Ho letto in questi giorni su internet una notizia che ha suscitato il mio interesse e dopo essermi documentata ecco che ne scrivo un post per il blog.

Il titolo della notizia era “Co-sleeping…” mi sono chiesta cos’è?
Ed ecco i risultati della mia ricerca, cercando di restare obiettiva e di riportare le teorie di chi lo sostiene e chi no.

L’inizio è questo. Co-sleeping significa dormire insieme.

La nanna è sempre stato un argomento che suscita molto interesse e quando c’è qualche problema con il sonno nascono subito mille “timori”.
I genitori di bambini che dormono poco, a loro volta dormono poco e male, diventano irritabili e affrontare una giornata di lavoro con poche ore di riposo sulle spalle crea dei disagi. Allora cosa succede? Quando il bambino mostra i primi “sintomi” di non voler dormire si corre ai ripari.

Dopo aver magari tentato con mille tecniche, aver ascoltato la mamma e la suocera che consigliano rimedi più o meno naturali per far dormire il bambino, oppure la vicina di casa che ti spiega come ha fatto con i suoi figli o magari le colleghe al lavoro che ti raccomandano “Per carità non dargli il vizio di dormire nel lettone!!”, si legge su internt che far dormire i bambini nel letto con i genitori o anche con fratelli o sorelle fa bene. Perché?
Dormire in compagnia renderebbe i bambini più socievoli e più aperti alle novità al contrario di altri bambini che dormono da soli. Questo è quanto viene dichiarato da uno studio americano sul co-sleeping.

Io non mi espongo, ma la prima domanda che mi sorge spontanea è: l’intimità della coppia dove va a finire? E soprattutto quanto deve durare la permanenza del bambino nel lettone? C’è una data di scadenza? Se dopo quella data il bambino non vuole lasciare il suo posto cosa si fa? Lo si caccia?
Mmm… Cerco altre notizie…

Da quello che leggo salta fuori che il bambino quando è neonato è comodo averlo vicino, per la poppata notturna, per sentire se dorme bene, e mi sembra più che giusto, ma dormire vicino al lettone è una cosa NEL lettone è un altro argomento. Dopo che il bambino non prende più la poppata notturna si può benissimo abituarlo al suo lettino nella sua cameretta.

Per i genitori, o più precisamente per le mamme, è un lavoro in più. Quando il bambino si sveglia durante la notte e chiama la mamma è lei che si alza per consolarlo o per sapere cosa c’è che non va. La mamma in questi momenti riposa poco, è stanca, ma far capire al bambino che si è presenti ad ogni richiamo, che non lo si liquida con una risposta che arriva dal buio di un’altra stanza, rende il bambino più sicuro e nel corso del tempo i risvegli saranno via via meno frequenti.

Un altro punto che suscita il mio interesse è: non è pericoloso dormire con il bambino? Potrebbe rimanere schiacciato in mezzo ai genitori oppure potrebbe soffocare con il cuscino.
I sostenitori del co-sleeping affermano che non è pericoloso sotto questo punto di vista, anzi il bambino è più protetto perché il genitore sarebbe più attento e avrebbe risvegli più frequenti proprio per controllare il piccolo (da qui il mio pensiero torna al fatto che per i genitori non è affatto rilassante questa tecnica)

Questa pratica ha iniziato ad essere “famosa” quando Angelina Jolie ha dichiarato che lei e Brad Pitt dormono in un letto largo tre metri insieme ai loro figli, e sono tanti!

Io non sono una sostenitrice di questa pratica, ma sono d’accordo con chi dice di far dormire i figli nel lettone quando non stanno bene, o quando hanno quel periodo di incubi, fargli capire che i genitori ci sono sempre anche di notte da sicurezza e il bambino impara ad essere più rilassato.

Io stessa dormivo nel lettone quando ero malata e ricordo benissimo i momenti in cui chiamavo mia mamma perché avevo avuto un incubo, lei non mi ha mai negato la sua presenza, ma non mi chiamava nel suo letto, veniva da me, mi confortava, mi teneva la mano fino a quando mi riaddormentavo e poi tornava nella sua stanza.

Oggi c’è anche chi pensa di promuovere il co-sleeping a richiesta, come si fa per l’allattamento, perché aiuterebbe il bambino nello sviluppo della sicurezza interiore. Io sono comunque del parere che anche se il bambino non dorme nel lettone, la sua sicurezza interiore si sviluppa benissimo se la mamma è pronta a fare quel sacrificio grande di “concedersi” al bambino anche di notte, non negandogli le sue attenzioni così come durante il giorno si dedica a lui consolandolo e abbracciandolo nel momento del bisogno.

Un ultima domanda per i genitori, cosa ne pensate? Siete favorevoli o contrari al co-sleeping?


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