Dov’è Wally. Travel Collection
di Martin Handford
L’Ippocampo – p.72 -e.15
Alcuni li manda direttamente ai matti il solo pensarci (tipo la sottoscritta), altri li conquista per ore tenendoli incollati e silenziosi a razzolar con gli occhi. Considerando che si tratta di un besteller mondiale (50 milioni di copie vendute!), c’è da ritenere che i secondi sovrastino di gran lunga i primi. Oggi parliamo di Wally e della sua proverbiale capacità di andarsi a cacciare nelle situazioni più assurde e incarnare il supremo incubo di ogni mamma: perdersi nella folla. Wally sono 25 anni che continua a perdersi, a lasciarsi assorbire dal contesto, una sorta di camaleonte sociale che non riesce a starsene un pomeriggio chiuso in casa a guardare la tv… E poi tocca ai volonterosi lettori andare a ritrovarlo.
Per chi non lo conoscesse si tratta di una serie di albi composti da grandi tavole integralmente illustrate [e si può solo ringraziare il cielo per il fatto che la carta e i canoni tipografici impongano dei limiti alla fantasia, altrimenti - statene pur certi - che quel Martin Handford starebbe ancora lì a disegnare la prima tavola del mondo di Wally senza mai mettere un punto] in cui il protagonista Wally, occhiali da hipster ante litteram, jeans e maglietta da marinaretto, è confuso tra masnade di gente indaffaratissima. Lui se ne passeggia tranquillo e beato come fosse in salotto. Il gioco consiste nell’individuare lui e i suoi amici in mezzo a quel caleidoscopio di colori.
L’edizione travel è un po’ piccolina, per veri afezionados, gli altri hanno un formato decisamente più accessibile. Quindi vi ho avvisato: io non lo comprerei mai, ma giuro che ho visto bambini passarci i pomeriggi sani!