Cara Virginia, oggi ti scrivo dei pensieri sul passato e il suo posto.
Mi vengono da due parti: uno è il post della nostra amica ciabattinadx, che commenta il vizio diffusosi su Facebook di postare sugli album degli amici delle foto emerse dritte dritte dall’adolescenza, con si può immaginare quali effetti, e l’altro sono i libri, molti libri, in cui qualcosa emerge dal passato con conseguenze imprevedibili e non sempre piacevoli.
una freddura per alleggerire il tema…
Dove lo mettiamo, il passato? E soprattutto, resta dove lo abbiamo messo? Chi ha il diritto di tirarlo fuori? Si può scegliere se tirarlo fuori o lasciarlo dov’è? Certo lo so il passato non è tutto uguale: ci sono vergogne brucianti e occasioni perse, ci sono dolcezze struggenti e risate non più condivisibili. C’è di tutto ed è difficile da tenere in ordine non solo per i disordinati come me.
E per quanto sia d’accordo con ciabattinadx che la privacy anche del passato dovrebbe essere sacrosanta, è pur vero che Facebook ha permesso a molti di noi di rispondere al “che fine ha fatto quel tizio – quella tizia?”. In un certo senso Facebook si basa proprio sul nostro passato… un’altra postera sentenza a cui gli ardui devono rispondere!
http://ciabattine.wordpress.com/2013/11/22/ossignore-ma-quella-cessa-industriale-sei-proprio-tu/
Meditative Antonia