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Dove esce I PRIMI DELLA LISTA

Creato il 10 novembre 2011 da Watanabe
Accontento tutti quei visitatori che finiscono in questo blog effettuando la suddetta ricerca.
Oggi la pagina fb del film ha diramato la lista delle sale. Eccole:
ANCONA, Italia
BARI, Il Piccolo
BOLOGNA, Europacinema
CAGLIARI, Greenwich
FIRENZE, UCI Firenze, UCI Campi Bisenzio
LIVORNO, Grande
PISA, Isola Verde
PONTEDERA, Cineplex
GENOVA, Sivori
MILANO, Centrale
NAPOLI, Modernissimo
PALERMO, Aurora
ROMA, Fiamma, Greenwich, Nuovo Cinema Aquila, UCI Fiumicino
TORINO, Fratelli Marx, UCI Moncalieri  
(per la cronaca pochissime)
Vi riporto infine alcuni estratti da recensioni varie.
Travolgente (...) sospeso sapientemente tra indulgenza amorevole verso gli ultimi residui di un’ingenuità ”contro” che ancora sopravviveva agli ottimistici anni 60, e implacabile riduzione a farsa grottesca di una stagione di velleitarismo rivoluzionario che avrebbe provocato danni gravissimi al futuro italianoDagostini - Repubblica


Divertente e “genuinamente grottesco”, I primi della lista è una delle cose migliori viste al festival finora. Ridere di gusto per riflettere sull’ieri e sull’oggi, sui movimenti e le loro contraddizioni, sull’anelito alla fuga e la necessità di affrontare la realtà. Greco - Paese Serariuscitissimo esordio alla regia ...e la precisione l'umorismo la sottile pietas con cui ricostruisce il cilma le ossessioni di quell'epoca la dicono molto più lunga su quel periodo di tanti film ingessati e seriosi su quegli anni...Ferzetti - Messaggeroatipico nell'attuale commedificio italiano, divertente ma non sciocco, che stuzzica la nostalgia senza sprofondarvi dentroAnselmi - RiformistaApplausi scroscianti per tuttiCatalli - PanoramaUn piccolo gioiello cinematografico. In un crescendo di assurdo e malinconico affetto per approdare ad un finale alla American Graffiti di sottile malinconia. Sempre con leggerezza poesia e intelligenza.Lusardi - CiakUna tragedia? Una farsa? Una denuncia politica? Ripercorrendo con simpatia e partecipazione emotiva quei fatti Johnson riesce dove in molti non avevano nemmeno provato: cercare di sorridere di un periodo dove ironia e allegria erano risolutamente fuori legge. Ma senza buttare tutto in farsa, piuttosto cercando di far capire la complicazione mentale, se non proprio la confusione in cui si trovavano molti giovani.  
La sorpresa delle ultimissime scene è la dimostrazione dell'onestà e della sincerità con cui regista e attori hanno raccontato quei giorni. Talmente veri da sembrare mitici.Mereghetti - Corriere Della SeraRoan Johnson è un italianissimo regista trentasettenne che ha firmato un vero gioiellino, uno di quei sei-sette film italiani della stagione (di solito, non sono di più) che vanno assolutamente visti. Dal Tosco - La Voce

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