La storia delle esplorazioni e dei viaggi per terra e per mare è anche la storia dell’animo irrequieto dell’uomo, delle sue proiezioni immaginarie, delle sue prevaricazioni, delle sue conquiste materiali, dei suoi desideri, dei suoi istinti, compresi quelli più disumani e spregevoli.
Con l’impresa di Ferdinando Magellano, protrattasi dal 1519 al 1522 e narrata dal vicentino Antonio Pigafetta nel Viaggio fatto da gli Spagnuoli atorno a ‘l mondo, la parola navigazione acquista un nuovo e più preciso significato. E’ la circumnavigazione del globo, il viaggio per mare senza soluzione di continuità che, facendo combinare il punto di partenza con quello d’arrivo, traduce nella concreta e pratica sfera l’immagine della terra teorizzata dagli astronomi e disegnata dai cosmografi.
Nel 1550 il veneziano Giovan Battista Ramusio scriverà che «Il viaggio fatto per gli Spagnuoli intorno al Mondo è una delle più grandi e meravigliose cose che si siano intese a’ tempi nostri: e ancor che in molte cose noi superiamo gli antichi, pur questo passa di gran lunga tutte l’altre insino a questo tempo ritrovate…»
Attilio Brilli, sempre per le edizioni Il Mulino, ha scritto di viaggi di istruzione e di diletto. Ora con Dove finiscono le mappe scrive dei viaggi di esplorazione e di conquista intrapresi in età moderna dagli europei oltre i confini delle mappe del mondo conosciuto alla scoperta di nuove terre. All’origine dei grandi viaggi d’esplorazione c’erano molteplici fattori: progressi tecnologici (nell’arte della navigazione, nella costruzione di navi, nelle armi da fuoco…), motivazioni ideali (il desiderio di avventura e di arricchirsi, la volontà di diffondere il messaggio cristiano presso gli altri popoli…), fattori economici e demografici (trovare grandi quantità d’oro e d’argento, aggirare l’intermediazione dei veneziani e dei turchi nel commercio delle spezie, bisogno di nuove terre da coltivare…). Ma la spinta decisiva venne dalle monarchie nazionali (per prime quella portoghese e spagnola) che erano alla ricerca di nuove risorse per rafforzare il loro potere e speravano di ricavare grandi ricchezze dai viaggi di esplorazione.
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Attilio Brilli
Dove finiscono le mappe
Il Mulino
2012