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Dove ha casa il Natale: ultime 72 ore, prossime 48

Da Robedamamma @robedamamma
Dove ha casa il Natale: ultime 72 ore, prossime 48 "Un amico è colui che entra mentre gli altri escono"

La cosa più bella che mi è capitata in queste ultime 72 ore è stata sicuramente avere le mie due zie ottantenni a far da balia alla Marmocchia malata. Sono giorni confusi che si alternano sovrapponendosi, uno via l'altro.

La Marmocchia è malata a singhiozzo ormai da tre settimane. Non vi annoio con la sua cartella clinica ma, per gli amanti del genere, vi dirò che l'ultima diagnosi è faringotonsillite (in triplo carpiato, probabilmente). Acuta. E certo, non è che la volevamo prendere in forma leggera, eh. Dunque si cancellano impegni, si rifanno programmi, si vede a stento la luce alla fine del tunnel. Ci si contendono i pochi nonni disponibili, ripartendoli sui tanti nipoti bisognosi. Si fanno piccole (e grandi) rinunce. Lei si perde la festa di Natale a scuola. Io un paio di aperitivi natalizi a cui tenevo. Oh, va bè, poco male, l'importante è che si riprenda.

Dopotutto il Natale, per chi lo ama come me, ha una magia contagiosa che ti porta a sorridere anche quando i motivi per farlo magari non sono poi così evidenti.

Dicevo che in questi giorni abbiamo avuto due baby sitter d'eccezione: le mie zie. Quelle che mi facevano compagnia da piccola quando ero malata. Quelle con cui ho fatto quasi tutte le vacanze estive e comunque quelle più belle che ricordo. Le altre due mie vice-mamme. Quelle più permissive, ovviamente. Trentacinque anni dopo tocca a lei, e la cosa un poco mi commuove e mi emoziona.

Se la cavano piuttosto bene tutte e tre insieme. Al ritorno da lavoro la Marmocchia mi apre la porta in abiti da massaia, capelli raccolti, espressione indaffarata.

Tutto bene, mamma. Ho un po' di febbre, ma ho mangiato tutto e ho già preso la tachipirina. Ehm, va bene nana grazie del resoconto dettagliato.

Loro stanno bene, eh, un po' provate dall'iperattività marmocchia, ma se la sono cavata.*

La malattia non ci ha mica fermate. Abbiamo impacchettato e spedito abbracci

Dove ha casa il Natale: ultime 72 ore, prossime 48

e riempito di regali le ceste sotto l'albero.

Dove ha casa il Natale: ultime 72 ore, prossime 48

E poi, con immenso stupore, ho scoperto che la magia del Natale non è solo nell'aria, per le strade o negli occhi della gente. No. Il Natale ha anche una casa, fatta di statuine del presepe ad altezza marmocchio, decorazioni scintillanti che corrono sulle pareti, sui vetri, sul soffitto, e l'albero più meraviglioso che abbia mai visto. La buona notizia è che la casa del Natale è proprio nell'appartamento sopra il nostro, nella casa di due persone un po' magiche.

Mamma, quei signori hanno fatto il Natale a casa loro.

Così esordiva la Marmocchia al rientro dalla visita in quel del piano di sopra. Ed è proprio vero. Lui, insieme all'altro lui**, sono riusciti a ricreare in un appartamento di non molti metri quadri, tutta l'atmosfera natalizia che si possa immaginare. Forse è perché le pareti trasudano amore. O forse perché le loro origini hanno fatto sì che diventassero due artisti del Natale. Ma tant'è.

E nelle prossime 48 ore, malattie marmocchie permettendo, saremo tra i fortunati che potranno vivere in diretta la magia natalizia, lì dove ha casa il Natale.

*Nessuna baby sitter ultraottantenne è stata maltrattata per la stesura di questo post.

**Prendo come pretesto questa bellissima scoperta per dire semplicemente che io mi dissocio. Che per me l'amore non può in nessun modo essere soggetto a giudizio. Da parte di nessuno. Qualsiasi sia la carica ricoperta. Se volete saperne di più potete leggere qui, qui e ancora qui.


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