Magazine Diario personale

Dove lo trovo un tricologo?

Da Fishcanfly @marcodecave

 

NB: il tricologo è un dinosauro estinto

Impossibile. Impossibile che non riesca a trovare un tricologo, immaginate di mettere questo pezzo in una scena del Macbeth, con le streghe che improvvisamente mi dicono lo sappiamo noi dov’è il tuo tricologoe nel futuro diventerai re. Sicuramente dovremmo trovare la giustificazione prima storica e poi esistenziale per scomodare un grande come Shakespeare. (il mio dire che è un grande è solo , purtroppo, frutto di uno studio asettico: non ho mai letto una sua opera. Romeo e Giulietta l’ho trovato talmente noioso che l’ho donato alla biblioteca comunale. L’ennesima copia)

Dunque, dicevo, immaginiamo che effettivamente questa frase sia presa magari in un libro di Bukowski. Troverebbe una sua giustificazione, magari dopo una mega sbronza, oppure dopo un incidente e una scazzottata. Oppure il tricologo si potrebbe trovare appena finito un panino al prosciutto. Mi sentirei comunque a disagio. Mi farebbe ricordare i miei capelli che , scongiuri ormai andati, stanno cadendo.

Dove %#&!^ lo trovo un tricologo?

Crilin non aveva capito cosa fosse un tricologo

Mi ritrovo infatti a fare i conti con me stesso. Io penso che la frase impossibile che non riesca a trovare un tricologo sia degna del miglior Calvino e delle sue cosmicomiche. Oppure del cavaliere inesistente. Sarebbe stato buffo: a cosa diamine ti serve un tricologo se non esisti? Ecco. Sono arrivato al punto zero della situazione. I capelli hanno a che fare con l’esistenza. Ti accorgi che, se non ci sono, esisti. Esisti senza darlo per scontato.

Molti lo legano agli effetti della caduta delle castagne e alla venuta dell’autunno, del sale del mare che finalmente se ne va. Il tuo corpo ti dice basta è davvero finito il sole che più ti ha baciato. Ammesso e premesso che non ho avuto particolari flirt con il sole, sebbene sia convinto che l’abbia più baciato io costringendolo a relazioni poco piacevoli, mi rendo conto che devo rendermi autunno.

Autunno diventa riflessione borghese, scavare a fatica nel sé e cominciare a renderci conto che non siamo sempre uguali. Fare parlare il silenzio. Difficile da dire: ma perché la riflessione si fa solo d’autunno? Ma perché i capelli cadono solo con le castagne? Ma perché il silenzio parla a seconda della stagione?

Dove %#&!^ lo trovo un tricologo?

Impossibile che non riesca a trovare un tricologo in questo maledettissimo autunno?          


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