“Le fasce coltivate ad olivi
sino a quote impensabili, i boschi di castagno, i pascoli e persino il corso dei torrenti sono il risultato di una lenta e faticosa opera iniziata all’alba della storia e mai interrotta: lavoro millenario, duro, paziente di generazioni e generazioni consumate nello sforzo di piegare un ambiente primitivo, selvaggio ed ostile”
La Valle Argentina è un comprensorio montano della Liguria occidentale della provincia di Imperia, in passato l’occupazione principale della sua popolazione è stata la pastorizia integrata da una fonte di reddito offerta dal territorio e dalla stagione estiva, derivata dalla lavorazione della Lavandula angustifolia Miller (sin. Lavandula officinalis sin. Lavandula vera, Lavandula spica). L’oro blu della valle nasce spontaneo a partire dai 1000 mt circa fino ai 1500 – 1800 metri sotto alle cime del Monte Saccarello e Frontè.
Dai primi giorni di agosto era un gran fermento per la raccolta e distillazione della lavanda. Si partiva al mattino presto per raggiungere a piedi l’aspra montagna, il lavoro spesso coinvolgeva anche i bambini, con mano svelta la falce tagliava di netto le profumate spighe fiorite, erano raccolte in grandi teli di Juta ( cuṙu) chiusi a fagotto e trasportati, tramite funi ed elementari carrucole, a fondo valle. Vicino all’acqua, necessaria al suo funzionamento, era posto l’alambicco. La legna di castagno alimentava il fuoco e si lavorava di gran lena per portare a casa il prezioso estratto.
Poco è cambiato da allora salvo il fatto che sono pochissime le famiglie che proseguono e tutelano con grande amore e sacrificio la tradizione, la modernità ha concesso di salire alla montagna con l’autocarro e il distillatore non è più in rame ma in acciaio, più efficiente ed igienico. Da un quintale di Lavandula angustifolia si etraggono 800 gr. di essenza purissima, contro i 3 Kg estratti dal lavandino.
Questo fine settimana si è svolta una manifestazione nata in sordina, voluta dal presidente del Consorzio della valle che ha visto partecipi alcuni consorziati ed alla quale ho avuto il piacere di collaborare. I LOVE LAVANDA diffonde l’antica tradizione della trasformazione della Lavandula angustifolia spontanea del territorio, un patrimonio storico e culturale di grandissimo valore. Con gesti antichi si sono ripercorse tutte le fasi di lavorazione, dalla raccolta alla distillazione. Sulle cime di Drego accompagnati dalla famiglia Cugge abbiamo visto come tagliare la lavanda e presso la distilleria si sono svolte le fasi di lavorazione. Le due giornate si sono concluse presso il Museo della Lavanda di Carpasio, unico museo in Italia dedicato interamente a questa preziosa pianta, dove sono raccolte strumentazioni e altre preziose fonti documentarie.
Si ringraziano
Antica Distilleria Cugge
Via Regina Margherita 4
18010 Agaggio Inferiore (IM)
Per contatti telefonici:
Cell. 3474662632
Museo della Lavanda
Carpasio (IM)
Apertura dal lunedì al sabato ore 9,00 – 12,00
pomeriggi e festivi su appuntamento
Per contatti telefonici:
cell. 339 7374790