Scusate amici carissimi, di questi tempi parlare di sesso/sentimento va di moda, forse potrebbe essere solo per questo che ne parlo molto sul mio blog…ma non è vero, ne parlo perché l’amore è il motore del mondo.
Qualcuno direbbe che è la giostra il motore del mondo, ma non voglio scendere in questi particolari che lascio ai discorsi d’osteria o ai buoni salotti borghesi…
Qui non siamo né in un’ osteria, né in buon salotto borghese; sono solo qualcuno che cerca di tradurre in parole i propri pensieri nell’intento di generare qualcosa di buono e di costruttivo in chi mi legge. Spesso scrivo e faccio scrivere anche per me stessa, anzi praticamente sempre; scrivere o fare scrivere gli altri è un gesto che mi rilassa, mi rigenera, mi conforta, mi aiuta a capire, e forse per questo c’è qualcuno che mi legge, perché trova positivo quello che qui si può trovare raccontato.
Ma veniamo al punto: il punto è che i fatti accaduti al nostro premier coinvolto in un fatto pressoché indicibile di prostituzione minorile , oltre rischiare di mettere in crisi un intero sistema politico, la dice lunga sull’importanza sociale e non solo personale di sapere coltivare sentimenti equilibrati e sani.
Non è mia intenzione inveire contro un individuo che io né ammiro né disprezzo; almeno non disprezzo più di molti altri meno noti e meno chiacchierati che semplicemente hanno meno colpe solo perché hanno meno talenti e meno attenzione da parte dei mass-media.
Insomma, è purtroppo vera la logica che i grandi errori stanno dietro ai grandi uomini, ed il signor Silvio Berlusconi è stato (il passato è quasi doveroso) sicuramente un grande della storia, nel bene come nel male.
Credo che qualcosa di positivo l’abbia saputo fare, credo che ora sia nella fase del suo declino (e non sono io solo a crederlo…), credo che non ci sia grande possibilità di ripresa per la sua credibilità politica e non solo, ma detto questo non intendo dire che il premier sia stata la sola vera rovina del nostro paese.
Metre che lui avrebbe commesso ogni genere di nefandezza, dove stava la classe politica che avrebbe dovuto ostacolarlo?
Non getterò dunque pietre addosso ad un politico oggi più morto che vivo (anche se sembra che i sondaggi lo danno ancora nel gradimento popolare che ritiene ogni scandalo mosso verso di lui solo una manovra per destabilizzarlo); lascio questo passatempo vile e ridicolo a chi non ha di meglio da fare e a chi lo pratica perché non sa fare altro, e lo dimostra…La mia sola intenzione è ricollegare l’articolo precedente che parlava di sentimenti veri e sconvolgenti con questo articolo intitolato all’uso del corpo come mercificazione ed al degrado del sentimento vissuto come futile e menzognero passatempo…
Non sono qui per gridare dunque allo scandalo sui recenti fatti di incoraggiamento alla prostituzione minorile; è altrettanto scandaloso, a mio avviso, che si abbia una classe dirigente incapace di fare opposizione a questo degrado etico generale ed universalmente condiviso.
E’ altrettanto scandaloso che ancora oggi ci siano realtà culturali che impongono ai propri figli matrimoni di convenienza dettati da leggi estranee al sentimento amoroso; è scandaloso che non si sappia educare i nostri giovani ad una sana sessualità, per cui sarebbe giusto avere i propri primi rapporti ad un’età adeguata e solo per amore, non per gioco, perché lo fanno tutti o per fare “esperienza”, o per aver successo in modo facile. E’ scandaloso che la Chiesa ancora sia arroccata all’uso solo eccezionale dei preservativi, non rendendosi conto che così facendo esclude se stessa dalla comprensione dei giovani che solo il sale della terra. E’ scandaloso che la scuola non sappia adeguatamente assolvere al suo compito di educare all’affettività, in parallelo alla famiglia che sembra navigare in acque assai confuse…
Questo è ancora scandaloso: che non ci siano strutture adeguate al sostegno delle dinamiche familiari, è scandaloso che non ci siano affitti ragionevoli e che non ci siano posti di lavoro per chi chiede di entrare nel sistema produttivo. E’ scandaloso che ci sia l’arte imperitura del ladrocinio legalizzato e che chi più ruba più è lodato e riconosciuto dal sistema.
E’ scandaloso che si pubblicizzi in ogni dove ed ai più alti livelli l’immagine di una donna-oggetto che pur di avere successo è disposta alla propria mercificazione, e che pur di rimanere sotto i riflettori è disposta a rendersi un mostro di silicone piuttosto che accettare le proprie rughe che possono e devono essere comunque serenamente accettate.
E’ scandaloso che ancora si possa morire per amore, o meglio, per non avere potuto scegliere in piena libertà.
Ecco perché parlare di sentimenti è necessario, è doveroso, è attuale, è urgente; siamo fatti di cuore, tempo e mente e dobbiamo ascoltare il cuore, governare il tempo, sviluppare la mente.
Né la scuola né la famiglia né altre strutture sociali alternative si sanno occupare in modo serio di queste priorità; la scuola pensa solo o per lo più a trasmettere saperi come se fossero codici ingessati; la famiglia pensa solo o a proteggere nel modo sbagliato figli che crescono senza il senso del dovere e della fatica, o ad ignorare figli che crescono e che chiedono presenze; le altre eventuali strutture sono solo presenze formali più preoccupate della loro sopravvivenza che del loro ruolo.
Ma ci può essere un modo diverso di fare scuola, un modo diverso di essere una famiglia, un modo diverso di fare società.
Dove possono stare le folle di persone che si sentono parte di un tutto? Dove sono i treni affollati di viaggiatori che si chiedono dove sta la verità, dove sta il bello?
Esistono realtà specifiche dove gli insegnanti non badano al risparmio di energie per andare incontro al loro mandato; esistono famiglie che hanno voglia di riflettere sui propri errori e sulle proprie realtà relazionali pur di arrivare a comprendersi e a darsi consiglio, e lo fanno con qualunque mezzo, ad ogni costo; esistono comunità che sorde ad ogni avversità proseguono imperterrite verso il proprio compito; purtroppo semplicemente non se ne parla, non abbastanza, non si fanno trasmissioni su queste problematiche, non si intervistano le varie realtà dando la parola ai diretti protagonisti, non si fa televisione di cronaca quotidiana, si è perso il gusto della narrazione e della testimonianza, perché possa emergere trionfatrice il senso del “nulla è importante, se non avere il proprio attimo di gloria”…
Dunque cultura del nulla, del consumo spazzatura, del vivere senza uno scopo e senza progetti degni di una certa serietà.
Piuttosto io mi domando anche: “Ma se esistono tante brave persone che si impegnano, che sono serie, che vogliono stare fuori dal coro, che resistono ad ogni forma di corruzione e di degrado collettivo, che sono disposte a farsi autocritica, perché questa loro presenza non riesce ad emergere dando segnali significativi e visibili?”
Forse perché non vuole farlo, forse perché in questo contesto vitale conta più il fare che lo stesso raccontare, forse perché nessuno va da loro a chiedere: “Raccontami la tua vita, potrai essere ascoltato e sarai d’aiuto a chi sta vivendo le tue stesse esperienze…”
Forse perché è anche altrettanto bella e vitale la cultura del silenzio, del vivere nella segretezza, nel riservo, e forse perché si temono le reazioni degli altri, che possono equivocare, che possono usare le informazioni ricevute per scopi poco onorevoli…perchè si è disgustati da tanto marciume, da tanto appiattimento…
In conclusione, non si può stare comunque tutto il tempo in sottocoperta; uno deve pure agire senza reticenze e senza condizionamenti, se si vive in uno stato democratico, evoluto e di diritto. Uno deve pure decidere qualcosa nella vita. E deve ricorrere alle leggi che possono garantirgli l’assoluto rispetto, quali alcune sopra tutte, la legge della tolleranza e dell’ascolto.
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