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Doveva morire

Creato il 22 dicembre 2013 da Marcopress @gabbianone

Noi che siamo complottisti di livello altissimo (crediamo solo ai complotti in cui compaiono gli alieni), freniamo sempre sui teoremi. E invece, nel caso Moro, pochi dubbi leggendo queste pagine: Giulio Andreotti e Francesco Cossiga pilotarono le vicende come neanche a Ustica.
Quando ci informarono all’inizio della terza ora, scuola Manzoni-Udine-piazza Garibaldi, del rapimento del 16 marzo, iniziammo ad avere subito qualche sospetto: bimbi sensibili non solo al mundial di Videla. Il resto ce lo confermano le favole depistanti scritte in mille libri e le verità di Ferdinando Imposimato, definitivo in “I 55 giorni che hanno cambiato l’Italia” con sottotitolo “Perché Aldo Moro doveva morire? La storia vera”.
Storia verissima, documentata, verificata. Con la sconvolgente ricostruzione, grazie al brigadiere Gdf Giovanni Ladu (neoindagato, ovvio), della presenza lunga giorni di due commando, con mix Carabinieri-Polizia-Bersaglieri, in via Montalcini, pronti a intervenire per la liberazione dell’ostaggio e invece, il 7 maggio, raggiunti dall’ordine di andarsene via senza neanche bersi un caffè.
Poi Moro morì, il 9. Ucciso da mandanti e sicari. C’erano anche, pare, le Brigate Rosse. Tutto così chiaro che non serve nemmeno un’astronave a convincerci.



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