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Gli ultimi speciali natalizi in casa Crawley ci avevano fatto sobbalzare il cuore, tra proposte e dichiarazioni, e morti improvvise, in tutta sincerità, anche inutili.
Dopo la quarta stagione fiacca e sottotono, senza veri colpi di scena e senza un fulcro centrale a sorreggerla, la speranza in qualcosa di sorprendente in questo natale londinese era l'unica rimasta per convincere, almeno la sottoscritta, a proseguire con la visione della serie.
Purtroppo, così non è stato, e tra ripetizioni, cose già viste e nulla di fatto, la sensazione che il brodo già un po' allungato sia ora del tutto annacquato è sempre più forte.
Fortunatamente ci ha pensato la Londra bella e magica a inizio secolo come oggi, a risollevare gli umori, così come i costumi e i balli/ricevimenti che in un'ora e mezza di episodio si sono moltiplicati, ma per il resto, davvero nulla.
Continuano infatti le battaglie per conquistare il cuore di Mary, continua Rose nella parte di una Sibyl molto più svampita e sopra le righe a creare scompiglio, continua Thomas a maledire Branson e il suo essere ora parte della famiglia, e continua Bates ad essere sfuggente.
Grazie al cielo ci sono Maggie Smith con le sue pungenti battute e la signora Patmore con la sua intelligenza popolana a risollevare la situazione, che nemmeno una guest star come Paul Giamatti -nei panni del fratello di Cora, ricco e perspicace- sa mantenere sui toni, resi teneri solo nel finale all'insegna dell'amicizia che fa scoprire il primo e unico sorriso.
E pensare che di temi da sfruttare ce ne sarebbero, primo fra tutti quello riguardante Edith, che ritroviamo dopo 8 mesi già in forma e già rimessa in un angolo, per una vicenda che si spera approfondita in futuro vista la sua decisione finale, così come la repentina scomparsa di Michael, potrebbe portare a sviluppi più certi.
Quello che si evince, è quindi che per quanto il livello tecnico della serie sia sempre mantenuto, a mancare è qualcosa che vada al di là dei toni da soap opera, mantenuti anche in un montaggio repentino che fa passare tra le varie vicende senza troppa attenzione.
Dopo esserci caduta quest'anno, non so se il prossimo autunno avrò voglia di immischiarmi ancora nella famiglia Crawley, se così sarà, sarà solo se si deciderà di dare una degna conclusione a una serie che sembra aver già finito quello che ha da dire, dimenticando riferimenti storici e approfondimenti che l'avevano resa al suo inizio molto più accattivante.
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