Draft 2015: Mudiay, Booker e Payne, le altre guardie

Creato il 22 giugno 2015 da Basketcaffe @basketcaffe

Workout Emmanuel Mudiay – © 2015 twitter.com/lakers

Dopo aver dato uno sguardo ai lunghi che saranno chiamati tra i primi al prossimo NBA Draft 2015 – che come ogni anno seguiremo LIVE – ora è il momento di analizzare la rosa delle guardie tra cui le franchigie potranno pescare. Playmaker e tiratori in sostanza, giocatori che andranno ad occupare gli spot di 1 e 2: abbiamo già parlato in passato di D’Angelo Russell, il play di Ohio State che non scenderà oltre la 4 (Lakers alla 2, 76ers alla 3 o Knicks alla 4?), e di Mario Hezonja, la guardia del Barcellona, con ogni probabilità i top nei rispettivi ruoli. Andiamo a dare un’occhiata a Mudiay, Booker e Payne, ma non solo…

NBA Mock Draft 2015 – Top 30 Prospects by Basketcaffe.com

Emmanuel Mudiay

Un anno fa, dopo il Nike Hoop Summit 2014 dove aveva dato spettacolo, il playmaker texano di origini congolesi era considerato la numero 1 di questo Draft in arrivo. Poi le sue quotazioni sono scese, un po’ per la crescita dei vari Okafor, Towns e Russell, e un po’ per la decisione di rinunciare al college a SMU da coach Larry Brown (non si sa se per problemi di eleggibilità a livello NCAA o se per contribuire da subito all’economia della famiglia), firmare un contratto con Under Armour e andare a giocare da pro in Cina. Fatto sta che Mudiay in Oriente ha avuto alterne fortune con la maglia di Guangdong: ha viaggiato a 18 punti, 6 rimbalzi e 6 assist di media ma in appena 12 gare per un infortunio.

Nonostante tutto viene considerato uno dei grandi prospetti di questo Draft, è un playmaker moderno, con grande fisico (195 cm per 90 kg) e notevole atletismo, che gioca benissimo il pick&roll, pensa prima al passaggio che al tiro, difende discretamente e va forte a rimbalzo. Fin da subito l’accostamento con John Wall è stato automatico anche per le lacune al tiro, sia dalla media, sia da tre: è stato speso anche il nome di Baron Davis per la fisicità di cui sopra. Al momento pare sia fuori dalle prime 3 chiamate: Denver spera scivoli fino alla 7, i Knicks potrebbero anche chiamarlo alla 4 se Russell fosse già andato, idem per i 76ers alla 3.

Devin Booker

Devin Booker, figlio di Melvin, visto anche in Italia con la maglia di Milano, è considerato la miglior guardia tiratrice pura del Draft. Il giocatore è uscito da Kentucky dopo un solo anno nel quale però ha mostrato le sue doti di tiratore e attaccante pur in una squadra fortissima e basata soprattutto sul gioco interno. Nell’anno coi Wildcats ha viaggiato a 10 punti col 41% da tre in poco più di 21 minuti e ha deciso di dichiararsi subito per il Draft anche se forse avrebbe avuto un ruolo di stella se fosse rimasto un altro anno a Lexington.

Per le sue doti appunto di grande tiratore, sia piazzato sugli scarichi, sia dal palleggio, rappresenta il prototipo della guardia classica. Ha un fisico compatto e ben strutturato anche se non è molto esplosivo e non è un super atleta: potrebbe però rappresentare il giocatore ideale per completare un reparto guardie dove non deve essere il principale scorer ma in cui può approfittare degli spazi per attaccare anche il ferro. I paragoni con Klay Thompson si sono sprecati ma può ricordare anche JJ Redick. Verrà chiamato presumibilmente tra la 10 e la 15, il suo profilo piace a molti: gli Hornets alla 9, gli Heat alla 10 e i Suns alla 13 le squadre più interessate mentre i Celtics sperano arrivi fino alla 16.

Cameron Payne

Dopo Damian Lillard e Elfrid Payton potrebbe essere un’altra sorpresa del Draft. Come quei due viene da un college come Murray State che non ha grossa visibilità e quindi il suo nome, almeno per i più, non è così noto. Ma Cameron Payne viene considerato uno dei migliori playmaker di questa tornata di scelte e finirà quasi certamente entro metà primo giro, nonostante una frattura alla mano che gli ha impedito di proseguire nei workout negli ultimi giorni.

Payne, regista mancino da 190 cm con braccia lunghe e fisico longilineo, sa guidare la squadra, giocare in transizione, ha notevole intelligenza cestistica e tiro da tre affidabile, che alterna con penetrazioni chiuse solitamente con un floater. Ha viaggiato a 20 punti e 6 assist, è considerato pronto anche se non destinato a diventare una stella: deve migliorare nelle scelte e irrobustirsi perchè quel fisico è troppo gracile al momento. Ricorda giocatori di rendimento come George Hill e Devin Harris: piace molto ai Thunder che chiamano alla 14, Houston, che ha la 18, vorrebbe salire per prenderlo.

Gli altri

Tra i playmaker non va dimenticato Tyus Jones, l’uomo che ha guidato Duke al titolo NCAA, un giocatore con grande carisma, solide letture, ha tiro da tre e capacità di penetrare. Il fisico al momento non è da NBA ma può diventare un solido backup alla Derek Fisher: Rockets e Mavericks le più interessate. Poi c’è Jerian Grant, figlio di Harvey, nipote di Horace e fratello di Jerami dei 76ers: esterno di grande personalità, con tiro da fuori e atletismo notevole, capace di finire al ferro con schiacciate tonanti. E’ maturato tanto nei 4 anni a Notre Dame: assomiglia a Reggie Jackson per il suo modello “combo guard”. Un po’ sceso di considerazione Terry Rozier, sophomore di Louisville: a inizio stagione veniva addirittura paragonato a Lillard o Westbrook per la sua capacità di portare punti e creare tanto attacco, poi si è perso ed ora potrebbe essere un affare ai margini del primo giro dove chiamano Spurs e Celtics. Ha atletismo, difende, non ha paura di nulla, può attaccare il ferro e tirare da tre: deve migliorare nelle scelte ma può diventare un simil Jarret Jack.

Restando invece sulle guardie pure, l’altro grande tiratore del Draft è RJ Hunter, la stella di Georgia State che è stata una delle storie dell’ultimo Torneo NCAA per la tripla vincente contro Baylor al primo turno che ha fatto cadere dallo sgabello il padre-coach Ron con la gamba ingessata. Ha tanti punti nelle mani (quasi 20 col 40% dal campo e il 30% da tre), è bravo sia piazzato, sia in uscita dai blocchi, ma ci sono punti di domanda sul suo fisico gracile che ricorda Reggie Miller e sulla sua difesa. Nonostante lo scarso atletismo, piace per come attacca e come vede il gioco: andrà nella seconda metà del primo giro, una guardia del genere trova sempre estimatori. In aggiunta ci sono i nomi di Rashad Vaughn da UNLV, dei gemelli Aaron e Andrew Harrison da Kentucky, di Delon Wright da Utah (fratello di Dorell dei Blazers) e di JP Tokoto, difensore da North Carolina.

 

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