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Draghi: Abbiamo bisogno di un’unione fiscale, non dell’intervento delle banche

Creato il 02 dicembre 2011 da Neovitruvian @neovitruvian

Draghi: Abbiamo bisogno di un’unione fiscale, non dell’intervento delle banche

Draghi, rivolgendosi al Parlamento europeo di Bruxelles, ha indicato che le banche taglieranno i tassi di interesse ufficiali per la seconda volta in due mesi, poiche i rischi per le prospettive economiche sono aumentati. Ha aggiunto che la Bce potrà comprare i bond per abbattere i tassi di prestito “ma in maniera limitata” e dovrà esserci un “approfondimento” per quanto riguarda i rapporti fiscali tra i paesi membri. “Quello di cui credo abbia bisogno la nostra unione economica e monetaria è una politica fiscale compatta – una riaffermazione delle regole fiscali fondamentali e degli impegni fiscali reciproci che hanno stabilito i governi dell’eurozona”. “Ci si può chiedere se una nuova e più compatta politica fiscale sarebbe sufficiente a stabilizzare i mercati e come possa essere utile una visione a lungo termine quando si chiede di risolvere i problemi nell’immediato. La nostra risposta è che una scelta del genere è il primo passo per recuperare credibilità”.

“Draghi sta cercando di gestire le aspettative del mercato facenco capre che la BCE non si comporterà come la Bank of England e la Federal Reserve (sarebbe più facile creder a Babbo Natale…nota personale),” afferma Michala Marcussen.

Draghi ha detto ai deputati: “La politica monetaria della BCE è guidata dal costante obiettivo di mantenere la stabilità nella zona euro sul medio termine – e questo vale per la stabilità dei prezzi in entrambe le direzioni.”

“Questi commenti non aprono la possibilità di un taglio dei tassi”, ha detto Jeremy Stretch, responsabile della strategia valutaria al CIBC World Markets.

La BCE ha inaspettatamente tagliato i suoi tassi di interessi di un quarto di punto all’1,25 per cento all’inizio di questo mese e in un sondaggio di Bloomberg News quasi tutti gli economisti prevedono che ci sarà una riduzione di un altro quarto di punto quando ci sarà l’incontro politico l’8 dicembre.

Draghi si unisce ad un coro di voci che chiede a Bruxelles di prende il controllo dei bilanci nazionali in modo da fermare il collasso dell’euro.

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