Godiamoci la sua intervista assieme.
Credo che sia un’idea molto carina. A volte si danno tante cose per scontate quando non lo sono mai, e questa mi sembra un’idea tutt’altro che scontata! Lavorando in quest’ambiente da più di un anno mi sono potuto accorgere quanto si dia troppo spago a quelle persone che si definiscono Drag Queen, che credono che per fare questo mestiere siano sufficienti una parrucca, un paio di tacchi, un vestito da donna, quando per definirsi Drag Queen ci vuole ben altro e questo si chiama talento.Quindi mi aspetto e mi auguro che la rubrica lasci quel giusto spazio a quelle drag queen che lo fanno per passione, e non per il semplice piacere di travestirsi da donna.
Potresti spiegarci il significato del tuo nome d’arte?
Il mondo dell’animazione Drag è molto vario, a tuo avviso, cosa deve fare una Drag Queen per differenziarsi dalle altre?
Come ho già specificato in partenza, una vera drag queen, se vuole raggiungere un discreto successo, deve possedere la parola chiave, ossia il talento. Ma questo purtroppo non basta. Per avere un minimo di successo e quindi differenziarsi dalle altre, deve assolutamente avere una fortissima personalità, costruirsi e mantenere un proprio personaggio, ma anche avere grande determinazione.
Nel corso della mia esperienza lavorativa come drag, ho potuto lavorare in diverse serate etero tra cui il Tommy Night di Roma insieme a Enrico Versus e Shemale, la serata Diabolika al Cocoricò di Riccione, in una discoteca vicino Grosseto con Enrico Versus…e tante altre…
Molti hanno il pregiudizio che la serata gay sia complemente diversa da quella etero, quando non capiscono che sbagliano in partenza. Se voi ragionaste un attimo, quali differenze potrebbero mai avere? C’è la musica, il dj, l’alcool, il divertimento, l’animazione, la voglia di stare in compagnia, la voglia di rimorchiare, avete per caso qualcosa da aggiungere? Beh forse sicuramente c’è altro da dire, ma non voglio soffermarmi su questo, ma soltanto dire che una eguaglia l’altra.
Purtroppo so anche che certe volte può capitare di trovarsi di fronte a ragazzi che non accettano e/o non comprendono una Drag Queen, credono che sia travestito che gira per la discoteca in cerca di non sò cosa, quando è solamente una persona che fa il proprio mestiere; io posso dire che non ho mai ricevuto atti omofobici, anzi ti dirò di più, il più delle volte ho visto etero divertirsi molto di più con me che un gay; quindi alla fine posso dire che lavorare in una disco etero non è poi così male…
Ogni Drag ha un modello dal quale trae ispirazione, il tuo qual è?
Quali consigli daresti ad un ragazzo che vorrebbe iniziare a fare questo tipo di animazione?
Hai qualche “sogno nel cassetto” per il futuro?
Sogni nel cassetto ne ho veramente così tanti che iniziano a stare stretti, e credo proprio che appena usciranno i saldi mi comprerò una cassettiera. In ogni modo uno di questi è sicuramente creare un mio gruppo di animazione e credo che non passerà tanto tempo affinchè questo accada. Beh, chi vivrà vedrà.
Ringraziamo Kira per averci concesso quest’interessantissima intervista e le auguriamo un bel “In bocca al lupo” per la sua carriera, ci terremo informati per gli eventuali sviluppi.
Fonte: http://gaymagazine.it/2010/11/25/dragmagazine-kira-drag/
Vi abbraccio
Marco Michele Caserta