DragMagazine | Kira Drag

Da Lametamorfosiftm
Una Drag Queen prende sempre spunto da qualcosa, una persona dello spettacolo, da alcune sue colleghe, oppure da altri fonti che possono essere svariate; in ogni caso il risultato dev’essere un personaggio originale ed unico nel suo genere. Se la Drag decide di prendere ispirazione dal “mondo” del misterioso e dell’occulto ne viene fuori una figura unica, un mix di simpatia, bellezza e, a volte, cattiveria (nel senso buono del termine) che la rendono ambita per molti tipi di serate; proprio su questo ha deciso di “giocare” Kira Drag.
Godiamoci la sua intervista assieme.
Gaymagazine vuole dare spazio alle Drag Queen italiane. Cosa ne pensi di questa rubrica?
Credo che sia un’idea molto carina. A volte si danno tante cose per scontate quando non lo sono mai, e questa mi sembra un’idea tutt’altro che scontata! Lavorando in quest’ambiente da più di un anno mi sono potuto accorgere quanto si dia troppo spago a quelle persone che si definiscono Drag Queen, che credono che per fare questo mestiere siano sufficienti una parrucca, un paio di tacchi, un vestito da donna, quando per definirsi Drag Queen ci vuole ben altro e questo si chiama talento.Quindi mi aspetto e mi auguro che la rubrica lasci quel giusto spazio a quelle drag queen che lo fanno per passione, e non per il semplice piacere di travestirsi da donna.
Potresti spiegarci il significato del tuo nome d’arte? 
Il mio nome d’arte, a volte pensa che mi prendono letteralmente per i fondelli perchè di solito il nome Kira viene dato agli animali di sesso femminile, ma se si va a studiare la demonologia si potrebbe anche scoprire che Kira è una duchessa dell’inferno, demone della lussuria e dell’amore, e ha le sembianze di una vampira dai lunghi capelli neri. Questo è il mio vero significato del mio nome d’arte, non di un cane…
Il mondo dell’animazione Drag è molto vario, a tuo avviso, cosa deve fare una Drag Queen per differenziarsi dalle altre?
Come ho già specificato in partenza, una vera drag queen, se vuole raggiungere un discreto successo, deve possedere la parola chiave, ossia il talento. Ma questo purtroppo non basta. Per avere un minimo di successo e quindi differenziarsi dalle altre, deve assolutamente avere una fortissima personalità, costruirsi e mantenere un proprio personaggio, ma anche avere grande determinazione.
Sappiamo che lavori per diverse serate etero, come mai questa scelta e cosa cambia, nel modo di animare, da una serata gay ad una etero? Hai mai subito atti di omofobia all’interno di queste serate?
Nel corso della mia esperienza lavorativa come drag, ho potuto lavorare in diverse serate etero tra cui il Tommy Night di Roma insieme a Enrico Versus e Shemale, la serata Diabolika al Cocoricò di Riccione, in una discoteca vicino Grosseto con Enrico Versus…e tante altre…
Molti hanno il pregiudizio che la serata gay sia complemente diversa da quella etero, quando non capiscono che sbagliano in partenza. Se voi ragionaste un attimo, quali differenze potrebbero mai avere? C’è la musica, il dj, l’alcool, il divertimento, l’animazione, la voglia di stare in compagnia, la voglia di rimorchiare, avete per caso qualcosa da aggiungere? Beh forse sicuramente c’è altro da dire, ma non voglio soffermarmi su questo, ma soltanto dire che una eguaglia l’altra.
Purtroppo so anche che certe volte può capitare di trovarsi di fronte a ragazzi che non accettano e/o non comprendono una Drag Queen, credono che sia travestito che gira per la discoteca in cerca di non sò cosa, quando è solamente una persona che fa il proprio mestiere; io posso dire che non ho mai ricevuto atti omofobici, anzi ti dirò di più, il più delle volte ho visto etero divertirsi molto di più con me che un gay; quindi alla fine posso dire che lavorare in una disco etero non è poi così male…
Ogni Drag ha un modello dal quale trae ispirazione, il tuo qual è? 
Il mio stile di Drag a volte non è ben capito e talvolta non può piacere; il mio modello da cui prendo ispirazione è sicuramente il mondo del dark, del gotico, del mistero, dell’esoterico, o comunque sia tutto ciò che richiama all’oscuro e all’irrazionale. Il mio personaggio l’ho costruito basandomi sulla mia concezione del colore nero, che a volte viene paragonato al negativo, mentre io ho voluto dargli una definizione tutt’altro che tale: “Il nero è l’oscurità, il mistero, l’enigma. Rappresenta il limite assoluto oltre il quale non c’è più nulla. E il “no”, in opposizione al “sì” del bianco. Il bianco è la pagina vergine sulla quale si può ancora scrivere la storia, il nero è la conclusione definitiva. Il nero ed il bianco sono i due estremi, l’alfa e l’omega, l’inizio e la fine. Il nero, la negazione, rappresenta la rinuncia, la capitolazione completa o l’abbandono, ed influenza fortemente la scelta degli altri colori, rifondandone il carattere. Chi sceglie il nero rinuncia a tutto e protesta energicamente contro una situazione che non è come egli vorrebbe che fosse. Si ribella alla sorte, rischiando di agire in un modo precipitoso ed irrazionale…ma questo colore è sinonimo di classe, raffinatezza, eleganza…come lo è la persona che lo sa indossare…”
Quali consigli daresti ad un ragazzo che vorrebbe iniziare a fare questo tipo di animazione?
Beh, sicuro direi di lasciar perdere!! Anche perchè non posso correre di certo il rischio che qualcuno di mia creazione mi freghi il posto no? A parte gli scherzi, sicuramente direi quello che penso come debba essere una vera Drag Queen, nè più, nè meno, ma, di base, gli direi di cercar di essere meno scontata possibile, di migliorarsi in tutto a partire dal trucco, cosa fondamentale per una Drag Queen, dai costumi, e cosa ancor più importante di non credersi mai arrivata ma di continuare ad imparare dalle migliori e di non arrendersi mai, per nessuno.
Hai qualche “sogno nel cassetto” per il futuro?
Sogni nel cassetto ne ho veramente così tanti che iniziano a stare stretti, e credo proprio che appena usciranno i saldi mi comprerò una cassettiera. In ogni modo uno di questi è sicuramente creare un mio gruppo di animazione e credo che non passerà tanto tempo affinchè questo accada. Beh, chi vivrà vedrà.
Ringraziamo Kira per averci concesso quest’interessantissima intervista e le auguriamo un bel “In bocca al lupo” per la sua carriera, ci terremo informati per gli eventuali sviluppi.

Fonte: http://gaymagazine.it/2010/11/25/dragmagazine-kira-drag/
Vi abbraccio
Marco Michele Caserta

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