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Cosa succede quando, tra il pubblico e l’animazione si viene a creare un rapporto stretto e quasi empatico? Per scoprirlo abbiamo intervistato una Drag Queen che ha fatto di un locela quale il Karma Bar, il palcoscenisco della sua animazione, con risultati incredibili: il pubblico adora i suoi spettacoli e La Diva (questo il nome d’arte della Drag Queen) trae energia e forza dalle persone che assistono alle sue perfomance. Scorpiamo assieme questa Drag che sprizza simpatia ed energia da tutti i pori.
Ecco a voi l’intervista a La Diva
Gaymagazine vuole dare spazio alle Drag Queen italiane. Cosa ne pensi di questa rubrica? Direi che è un’ottima pensata, un buon trampolino con cui anche le Drag meno conosciute possono mettersi in mostra e, magari, farsi notare.
Potresti spiegarci il significato del tuo nome d’arte?
La mia storia, come La Diva, è nato per gioco. In una sera di carnevale mi ero truccato da “vamp” e tutti mi dissero che più che “vamp” sembravo una vera e propria “diva”; da quella piccola battuta io decisi di prendere quello che ora è il mio nome d’arte.
Il mondo dell’animazione Drag è molto vario, a tuo avviso, cosa deve fare o avere una Drag per diferenziarsi dalle altre?
La differenza fondamente sta in come ci si presenta al pubblico; è necessario, secondo me, riuscire a creare quell’empatia con chi ti guarda e ascolta. Non è assolutamente semplice, ma, una volta fatto questo, il gioco è fatto, avrai la possibilità di coinvolgerli e divertirli e, allo stesso tempo, divertirti in prima persona.
Ogni Drag Queen ha un modello da cui trae ispirazione, qual è il tuo? In che modo influisce sul tuo modo di fare animazione?
Diciamo che non ho solo un modello, ma ne ho diversi; i principali sono Lorella Cuccarini, personaggio che amo con tutto me stesso; Loretta Goggi e Raffaella Carrà. Si capisce subito dai nomi quale sia il mio stile nell’animazione, ovvero molto scherzoso e, a volte, provocatorio ma mai volgare.
Che ricordi hai del tuo primo debutto come Drag Queen?
I miei ricordi sono tutti molto recenti, avendo iniziato a fare animazioni da appena due anni. Ogni volta è come se fosse la prima: una fortissima emozione, tremarella alle gambe, quella strana paura di sbegliare qualcosa o che il tuo spettacolo non piaccia, poi, entri in scena e tutto passa.
Ci puoi parlare della tua esperienza al Karma Bar?
Al Karma ho trovato subito un terreno molto fertile, mi hanno preso subito, mi hanno permesso di esibirmi dandomi, praticamente, carta bianca sull’animazione che facevo, si fidavano di me. Mantengo nel cuore questo ricordo in un luogo bellissimo con persone davvero fantastiche.
Che rapporto hai con il pubblico?
Il pubblico? Beh mi diverto da morire, soprattutto quando vedo che loro ascoltano le mie canzone, ridono alle mie battute. Mi danno una carica incredibile e, quando non sono in formissima, mi basta guardarli per ricaricarmi completamente e fanno sì che mi possa ripresentare ancora e ancore e continuare ad esebirmi per loro.
Un grazie speciale a La Diva per questa intervista ed un grande in bocca al lupo per la sua carriera da parte di tutta la redazione di Gaymagazine.
Fonte: http://gaymagazine.it/2010/11/18/dragmagazine-la-diva/
Vi abbraccio
Marco Michele Caserta
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