Trama: il Dio della Distruzione Bills (che in giapponese si pronuncia birusu, birre!) si risveglia e decide di scendere sulla Terra per cercare il leggendario Dio Sayan. Goku e compari, impegnati a festeggiare il 38esimo compleanno di Bulma, dovranno rinunciare ai ricchi premi e cotillon per combattere l'ennesima, onnipotente e folle minaccia..
I miei due più grandi fan. Troppo buoni!
Sinceramente devo ancora capire bene se questo Dragon Ball Z: La battaglia degli Dei mi sia piaciuto o no. Da un lato direi di sì perché ignora completamente l'abominevole Dragonball GT e ricatapulta i nostri eroi ai giorni più felici del pregevole Dragonball Z inoltre, per una volta, la minaccia aliena (o divina) è DAVVERO onnipotente e con scazzo, aplomb e inedia tipicamente feline fa fare più di una volta agli odiosi Sayan la figura dei peracottai. Il Dio Bills, assieme al suo fido aiutante Whis in odore di gayezza, è sicuramente l'avversario più spassoso mai uscito dalla mente di Akira Toriyama, il più imprevedibile e stronzetto nonché l'unico in grado di riportare i toni della serie a quelli più giocosi e spensierati dell'infanzia di Goku. Il problema è che, come spesso accade, il troppo stroppia e per buona metà Dragon Ball Z: La battaglia degli Dei è talmente infantile, idiota, imbarazzante e lontano dalle personalità degli storici protagonisti che a volte guardavo ovunque meno che nello schermo per evitare di incrociare lo sguardo di un Vegeta costretto a danzare, un Gohan ubriaco fradicio o (ORROREE!!!) un Piccolo scandalizzato all'idea che Trunks si tenga per mano con una fidanzatina. Poi, ovviamente, tutta la faccenda ruota attorno ai Sayan e il resto dei personaggi, come purtroppo già accadeva negli ultimi episodi di Dragonball Z, viene ridotto a tappezzeria o macchiette e non giova il ritorno della storica banda di Pilaf: sarebbe stato meglio concentrarsi su pochi protagonisti e via, giusto per non spezzare il cuore a chi, come me, ha sempre amato Piccolo o Majin Bu. Il finale, poi, a mio avviso è davvero messo lì senza un perché, pare di essere nella Casa delle Libertà dell'Ottavo Nano, dove facevano "un po' quel che c***o ci pare"... ma nulla raggiunge il momento WTF che vede Videl protagonista assoluta, of course.Per quel che riguarda l'animazione, i disegni sono molto ben fatti e, cosa non da poco, Bills assomiglia davvero a un Devon Rex e non segue il tipico character design di Toriyama come gli altri ventordicimila personaggi della saga. Per contro, il Sayan God (che a scrivere Dio Sayan mi pare di dire una bestemmia!!) non è nulla di che e sembra disegnato da qualcuno che non aveva proprio ben chiare in mente le proporzioni umane. Le scene d'azione e gli scontri corpo a corpo, comprensibilmente fiore all'occhiello della saga, sono ben animate e stranamente ridotte in numero: la palma d'oro va allo scontro Bills vs Gotenks, che si conclude con una divina e potente sculacciata ai danni del camurrioso pargolo fuso. Orridi, invece, i fondali in CG che accompagnano la battaglia itinerante tra Bills e il Sayan God, robe talmente fasulle che non si vedevano dai primi, timidi tentativi di animazione 3D della Disney (che, visti i tempi, erano fatti molto meglio!!). Per concludere, a mio avviso Dragon Ball Z: La battaglia degli Dei è una robetta senza infamia né lode, buona giusto per divertirsi (ma neanche troppo, ché la noia è dietro l'angolo, più insidiosa di Freezer) durante un passaggio televisivo pomeridiano ma sicuramente indegna di essere trasformata in evento cinematografico di due giorni, per questo e mille altri motivi. Conservatevi la pecunia per qualcosa di meglio.. per esempio, mi hanno detto che un certo Scorsese ha dato proprio il bianco col suo ultimo film ma certo, se poi preferite vedere una scimmia e un gatto che si menano, Krilin vestito come Mao o la vecchiaia che comincia ad intaccare i già scarsi neuroni di Bulma, fate come volete!
Gettare al vento la propria dignità in 5.. 4.. 3.. 2..
Masahiro Osoda è il regista della pellicola. Giapponese, ha diretto episodi delle serie I cavalieri dello Zodiaco e Petali di stelle per Sailor Moon. Anche animatore e assistente alla regia, ha 53 anni.La produzione di Dragon Ball Z: La battaglia degli Dei la dice lunga sul carattere giocoso del suo creatore, Akira Toriyama, sul suo attuale grado di rincoglionimento e sulla consapevolezza di avere lasciato un'eredità che la gente sta calpestando senza rispetto alcuno: pare infatti che l'anime sia nato come vendetta nei confronti dell'orripilante Dragonball Evolution, che il ringiovanimento di Pilaf e soci sia una voluta parodia dell'altrettanto aberrante Dragonball GT e anche che il Maestro si fosse più volte dimenticato dettagli "insignificanti" come il colore dei capelli di C18 o le varie evoluzioni dei Sayan. Tantissimi anche i cambiamenti in corso d'opera pretesi dal sensei, a partire dalla natura felina di Bills (che in origine avrebbe dovuto essere una sorta di "demone possessore"), per arrivare al character design del Dio Sayan o il compleanno di Bulma al posto del matrimonio dell'inutile Krilin. Per quanto riguarda la continuity, invece, il film si colloca dopo la battaglia contro Majin Bu e ovviamente prima della riunione finale dei personaggi al torneo Tenkaichi, che conclude la saga disegnata da Toriyama, nonché, come si evince dai dialoghi, dopo l'ONA Dragon Ball: Ossu! Kaette kita Son Goku to nakama-tachi!! del 2008. Detto questo, se La battaglia degli Dei vi fosse piaciuto consiglierei il recupero dell'intera serie Dragonball (GT escluso, ça va sans dire) e di tutti i film che ne sono stati tratti, direi almeno 17 se non vado errata... quindi di roba da guardare ne avete a iosa! ENJOY!|