E come potevo farmi mancare la visione del seguito di un film che all'epoca - anche se con vago ritardo - mi era davvero piaciuto un sacco? Non potevo. Semplice. Quindi mi sono preso la morosa e insieme a un gruppo di amiche ormonalmente deviate per questo genere di cose mi sono fiondato al cinema. Lì però ho visto una cosa molto strana... ho notato che c'era moltissima gente che conoscevo [per dire, io sono uno di quelli che quando va in un posto trova come minimo cinque persone che conosce] e facevano parte di quasi due terzi del pubblico. Due-terzi. Per dire, la gran parte del pubblico di un cartone animato per bambini era un gruppo di neoventenni che, in quella che dovrebbe essere l'età della maturità, va a vedere cose con tizi che cavalcano dei draghi. E la cosa che mi ha fatto un poco inquietare è che molti di quelli(e) che volevano vederlo, me incluso, avevano atteso il film con impazienza. Segno dei tempi che corrono e di una regressione mentale ininterrotta? Probabile, dato che alla mia età mio padre lavorava già da un sacco di tempo e aveva abbandonato un sacco di passioni giovanili a favore di cose più responsabili e mature. Sì, insomma, robe che solo io posso pensare quando vado al cinema a vedere un cartone animato... quando ci vado a ventiquattro anni.
Sono passati cinque anni e ormai ogni vichingo ha il suo drago. Hiccup sta cercando di esplorare i territori circostanti, onde poter fare una mappa il più dettagliata possibile, ma durante una delle sue scorribande fa una terribile scoperta. Drago Bludvist, un terribile signore del male, sta radunando un esercito di draghi e...
Il film è figo. Punto. Si potrebbe benissimo dire questo e poterlo consigliare. Ma se si vuole analizzarlo nel dettaglio, bisogna fare un'opportuna distinzione fra ciò che è figo e ciò che è bello, perché sono due termini molto diversi anche se facilmente fraintendibili. Per dire, una cosa come 300 potrebbe (prendete alla larga questo esempio) essere figa, un film come Apes revolution invece è bello. Questo film invece si barcamena fra l'essere molto figo e il molto bello, avvicinandosi molto al primo, ma mantenendo una serie di difettucci che non possono essere ignorati manco con la forza - o almeno, io che sono un purissimo cagacazzi, non posso farlo. Difetti che però non fanno affossare il risultato finale, che rimane quello di un film comunque bello, godibile e divertente. Ma purtroppo, non si può proprio ignorarli perché ci sono e sono addirittura in bella mostra. Il problema principale è che il regista e sceneggiatore Dead DeBlois ha voluto a tutti i costi giocare al rialzo, offrendo un'avventura che offrisse dinamiche e situazioni molto più grosse e 'pesanti' del primo film, che puntava tutto il suo successo in una storia semplice dove, ironico a dirsi, la storia era quasi messa da parte. Perché di Dragon trainer mi posso anche dimenticare del dragone finale, del mistero che stava sotto i draghi e tutto il resto, perché non era importante. Ciò che mi aveva colpito era l'evoluzione dei personaggi, perfettamente scritta e naturale, di come un padre riusciva a comunicare con un figlio e ad accettarne la diversità come un dono e non come un male. Qui, ironia della sorte, c'è fin troppa storia, ma non emoziona come dovrebbe. Fondamentalmente perché tutti i personaggi hanno già compiuto l'evoluzione che dovevano fare, quindi si ritrovano barcamenati in eventi dai quali ne escono quasi immutati e che, nonostante la grandezza ed epicità, ne cambiano solo in minima parte la loro visione del mondo. Ma soprattutto, sono eventi che influiscono in una maniera unidirezionale rispetto alla storia. Ci sono anche troppi temi, che vanno dal ritrovare una madre - che da solo avrebbe potuto far decollare un film - al potere del controllare la mente della gente, col risultato che vengono entrambi sviluppati in maniera abbastanza pressapochista. E non che mi aspettassi un'analisi da film cecoslovacco sottotitolato in tedesco, alla fine rimane sempre un film per bambini, però una maggior attenzione in fase di scrittura sì. Anche perché il cattivo è abbastanza insulso, e in storie come questa un cattivo è l'ingrediente principale. Qui invece abbiamo il solito tizio malvagio che vuole riunire i draghi per... per... no, seriamente, mi rispiegate la logica del suo concetto? E soprattutto come fa a comandare l'alpha, perché lì è stato uno dei momenti wtf del film che ancora adesso non riesco a spiegarmi. Così come non riesco a smettere di chiedermi che figo sarebbe potuto diventare il film se il cattivo fosse stata la madre di Hiccup, ponendo così il protagonista di fronte a una scelta che l'avrebbe messo in discussione e fatto maturare un'ennesima volta, dando al film un sapore del tutto diverso e maturo, alla faccia della morte di un certo personaggio che, per quanto epica e ben sfruttata, raggiunge solo la metà delle proprie intenzioni. Ma ripeto, nonostante tutto, rimane comunque un film che sa come sfruttare i propri punti di forza, con animazioni pazzesche e ottimamente realizzate, combattimenti davvero fighi e delle gag davvero divertenti. Un film più figo che bello, come già detto, ma comunque bello. Più epico che emozionante ma che se non altro ha la capacità di farti dire «Voglio vedere come prosegue» mano a mano che i minuti passano. E data la qualità dei film usciti ultimamente, questo è già un successo.
Quindi un film promosso, anche se con alcune riserve, e che potrei anche voler rivedere con piacere di qua a non molto tempo. Perché i draghi hanno sempre il loro fascino.Voto: ★★★